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Cosenza, Palazzo dei Bruzi pronto alla delibera sul dissesto

La maggioranza a sostegno di Mario Occhiuto sembrerebbe essere blindata. Non fa breccia l’idea di Carlo Guccione di disertare l’assise

Pubblicato il: 24/10/2019 – 18:12
Cosenza, Palazzo dei Bruzi pronto alla delibera sul dissesto

di Michele Presta
COSENZA Sono i giorni delle grandi manovre, quelle da mettere a punto prima del consiglio comunale in cui si dovrà deliberare il dissesto. La Prefettura ha ormai ultimato tutte le notifiche e la data utile per la riunione di Assise dovrebbe essere quella del 12 novembre. La maggioranza di Occhiuto sembrerebbe essere blindata, giusto qualche defezione come quella di Sergio Del Giudice (assente per motivi di salute) e forse quella di Davide Bruno. Il consigliere in quota Lega, molto vicino al commissario Cristian Invernizzi, potrebbe decidere di non partecipare alla discussione e lasciare ad altri la responsabilità politica di deliberare il dissesto.
A queste assenze si potrebbero aggiungere anche quelle di Giovanni Cipparrone e Francesca Malizia (eletta nella Cosenza Popolare ispirata dalla famiglia Gentile, ndr). Entrambi già alla variazione di bilancio votata nei mesi estivi non si sono presentati e la stessa strategia, si vocifera nei corridoi di palazzo, potrebbe essere adottata anche per il prossimo consiglio. Detto questo, Mario Occhiuto, comunque avrebbe a disposizione i voti utili per deliberare il dissesto, consentire l’arrivo dei commissari e dedicarsi alla gestione del Comune come se il 2019 fosse l’anno zero.
In minoranza sembrerebbe non far breccia l’idea lanciata da Carlo Guccione di astenersi dalla partecipazione in consiglio. Diversi tra i banchi dell’opposizione avrebbero manifestato la voglia di partecipare alla discussione, anche in considerazione dell’argomento, assai succulento per chi si trova in minoranza. Un match point da lasciare agli atti, a futura memoria, lasciando che il tempo chiarisca tutti gli aspetti legati alla gestione (seppur in parte) commissariale del Bilancio.
LA PIATTAFORMA Profilo basso e strette di mano. I consiglieri de “La Piattaforma” sotto traccia lavorano in vista delle prossime elezioni. Saranno coinvolti (indirettamente) in quelle regionali, (direttamente) in quelle comunali e l’idea è quella di portare avanti (con i dovuti correttivi) la politica di Mario Occhiuto. Condivisa sì la visione ma anche la maggioranza, per questo l’amalgama è consolidata. «Speriamo in un atto di responsabilità da parte di ognuno nel prendere atto della sentenza della Corte dei Conti, e per permettere così alla città di ripartire da zero, su nuove basi finanziarie – commentano i piattaformisti -. Questo passaggio in consiglio non ha natura politica, ma si tratta di un aspetto tecnico, di una presa d’atto, alla quale ognuno di noi deve responsabilmente assolvere. Siamo i primi e gli unici a chiedere scusa alla città, ci scusiamo a nome di tutta la classe politica cittadina che ha varcato la soglia di Palazzo dei Bruzi negli utlimi 30 anni. E non a caso parliamo degli ultimi 30 anni, in quanto recentemente è stato riconosciuto, dall’attuale consiglio comunale, un debito fuori bilancio contratto dall’Amministrazione Comunale in carica nel lontano 1989». I consiglieri comunali de la Piattaforma, però, strizzano l’occhio al futuro e viste le ambizioni non potrebbe essere altrimenti.
«Il prossimo Bilancio – spiegano – sarà il primo in equilibrio finanziario post dissesto. Non si tratterà solo di far quadrare i conti, ma sarà importante valutare ogni scelta di bilancio dal punto di vista politico. In quella occasione, saranno ammesse battaglie politiche e giochi strategici». Ma non ci sono solo i quattrini e i conti da far quadrare. L’ente, vista la riduzione della pianta organica imposta dalla legge, che stoppa le consulenze esterne e lo staff del sindaco dovrà riorganizzarsi. «Vogliamo sederci a quel tavolo e partecipare attivamente, perché ne va del futuro della città, alla quale noi da tempo ci siamo candidati a governarla nei prossimi anni, nonostante l’onere del dissesto finanziario. Dobbiamo affrontare la riorganizzazione complessiva dell’ente, dal punto di vista dei settori amministrativi, l’attribuzione delle deleghe dirigenziali e la riassegnazione razionale dell’esiguo personale comunale presso i vari uffici, al quale va il nostro sincero ringraziamento per il prezioso lavoro quotidiano». Questo per quanto riguarda la vita amministrativa, per quella politica ci penserà la “Communia” che i consiglieri definiscono una «Leopolda in salsa locale».
BACCHETTATE A 5 STELLE A Cosenza, in ambienti politici e non, il dissesto è argomento sdoganato e all’ordine del giorno. Seppur privi di un rappresentante a Palazzo dei Bruzi, i pentastellati provano a mettere mani e lingua nelle tasche del Comune. «Il debito del 2011 è passato da 100 milioni a circa 350 milioni – scrive il Meet Up Cosenza e Oltre -, quindi 200 milioni in più. Questa amministrazione non solo ha fallito nei suoi obiettivi di risanamento quanto, aumentando la spesa corrente, ha contratto più debito di quanto sostenibile con le proprie entrate. Non è stata fatta un’opera di risanamento né una politica di rigore. Anzi, i vantati proclami di risanamento sono stati accompagnati da alcune pratiche inopportune: anticipazioni di cassa (ultima 11 ottobre 2019, con deliberazione di Giunta n.115, di euro 25.177.185, 67); debiti fuori bilancio; somma urgenza (per lavori di ripristino di una rottura di euro 72.559,63.). Neppure il parere negativo dei revisori dei conti alla proposta di deliberazione consiliare relativa all’assestamento generale ha indotto il consiglio comunale di Cosenza ad assumere una posizione significativa nei confronti della gestione corrente». (m.presta@corrierecal.it)

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