CATANZARO «È inaccettabile la superficialità con la quale il Commissario straordinario per il Piano di rientro del debito sanitario in Calabria ha deciso di far saltare il tavolo istituzionale che era stato istituito, la settimana scorsa, durante la riunione svoltasi presso la Prefettura di Catanzaro. È inaccettabile sul piano formale e su quello istituzionale». Lo dichiarano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, Angelo Sposato, Santo Biondo e Antonio Russo. «Il generale Saverio Cotticelli – sostengono in un documento unitario – non è venuto meno solo agli impegni assunti nei confronti delle organizzazioni sindacali ma, con la sua inspiegabile decisione, ha disatteso gli accordi sottoscritti davanti al massimo rappresentante del Governo in terra di Calabria». Il commissario continua, secondo i sindacati, «a non comprendere la delicatezza della stagione che sta attraversando questa regione, soprattutto in un settore delicato qual è quello sanitario. Siamo fortemente preoccupati davanti a questa rinnovata disattenzione da parte di un organo che, allo stato attuale, non pare godere di quella straordinaria autonomia della quale pareva essere stato dotato con l’istituzione del “Decreto Calabria”. La chiusura del Commissario straordinario per il Piano di rientro – aggiungono i tre segretari – appare inspiegabile anche davanti alla massima apertura al confronto costruttivo che era stato assicurato, davanti al Prefetto di Catanzaro, unitariamente da tutte le organizzazioni sindacali. Nulla, poi, ancora sappiamo del Piano operativo 2019/2021. Su questo strumento indispensabile per la corretta programmazione del servizio sanitario – ricordano i tre sindacalisti – si sono appuntate le attenzioni del “Tavolo Adduce” che, senza giri di parole, ha chiesto al Commissario governativo di bruciare i tempi, di essere tempestivo e incisivo. Del Piano operativo, ad oggi, non abbiamo traccia nonostante le rassicurazioni del Generale Cotticelli e la cosa ci preoccupa. Al Commissario per il Piano di rientro, ancora, ricordiamo che non faremo sconti davanti ad ulteriori ritardi, convinti del fatto che il protrarsi di questa manchevolezza potrebbe inficiare definitivamente il futuro di questa terra e dei suoi cittadini». Per Sposato, Biondo e Russo, «se le cose non dovessero cambiare, come appare ormai certo, la Calabria e i calabresi dovrebbero sopportare il peso di tasse sempre più alte, di inefficienze sempre più vistose e la riproposizione di quel blocco del turnover che sta frenando la crescita occupazionale di tanti professionisti e frenando la crescita qualitativa dei servizi offerti. Un rischio che riteniamo insopportabile – scrivono – e per evitare il quale siamo pronti a mobilitarci e a scendere nuovamente in piazza. A questo punto, infine, è ormai evidentemente la necessità di un intervento sulla emergenza sanitaria calabrese da parte del Governo e del ministro alla Salute. Contestualmente – concludono – chiediamo alla deputazione parlamentare calabrese di promuovere una interrogazione parlamentare per richiedere un immediato e non più rinviabile intervento governativo».
x
x