di Alessia Truzzolillo
CROTONE Dodici condanne, dai venti ai due anni di reclusione, e sei assoluzioni. Questa la sentenza che il Tribunale ordinario di Crotone ha emesso nei confronti degli imputati nel processo “Six Towns” istruito dalla Dda di Catanzaro – rappresentata in aula dal pm Paolo Sirleo – contro le ‘ndrine della locale di Belvedere Spinello che comandava su sei paesi, con proiezioni territoriali nei comuni di Rocca di Neto, Caccuri, Castelsilano, San Giovanni in Fiore e Cerenzia, e con ramificazioni fino a Rho in provincia di Milano (in foto la conferenza stampa degli inquirenti sull’operazione).
Condannato a vent’ anni di reclusione (e 4mila euro di multa) Giovanni Spina Iaconis, detto “Machinante”, considerato il referente della ‘ndrina a San Giovanni in Fiore. Diciotto anni di reclusione per Pietro Tassone e dodici anni per Giovanni Battista Lombardo, condannato per associazione mafiosa perché considerato gestore delle operazione economico finanziarie per conto della consorteria. Sedici anni e nove mesi per Carlo Oliverio, ai vertici dell’associazione con la dote del “Vangelo”, era il contabile della cosca di Belvedere Spinello. Sedici anni e nove mesi anche per Angelo Oliveri, altro elemento di spicco della consorteria.
Il Tribunale ha condannato inoltre a quattordici anni Silvana Pagliaro; dieci anni e sei mesi per Carmine Ventrone e Francesco Salerno; nove anni per Maurizio Fontana; sette anni e otto mesi per Maria Caterina Di Biase; sei anni e sei mesi (e 10mila euro di multa) per Antonio Tursi; due anni e 2000 euro di multa per William Urso.
Assolti Pasquale Talarico, Martino Iona, Rosario Aiello, Francesco Adamo, Cristian De Cicco e Monji Ouni Naim Ben. Aiello, ex sostituto commissario della Questura di Crotone, oggi in pensione, è stato scagionato dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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