COSENZA Attorno alle 6 e 32 di questa mattina una forte scossa di terremoto ha scosso la provincia di Cosenza. Il sisma è stato avvertito dagli abitanti in tutta la provincia ma anche fino a Vibo Valentia. A Rende molta gente è scesa in strada, svegliata dal movimento tellurico. Il sisma ha avuto una magnitudo di 4.4 sulla scala Richter, l’epicentro è localizzato nel Tirreno meridionale, qualche miglio a largo di Scalea ad una profondità di 11 km. Le linee ferroviarie della zona sono state sottoposte a verifiche strutturali per questo le corse dei treni sono state sospese per diverse ore. n particolare i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) non hanno riscontrato alcun danno all’infrastruttura dopo la ricognizione della linea a bordo dei carrelli ferroviari, partiti dalle stazioni di Sapri e Cetraro. Dodici i treni coinvolti – con ritardi fino a un’ora e mezza – di cui due limitati nel percorso. Locomotive ferme anche sulla tratta ferroviaria Cosenza-Rogliano-Marzi: oltre 45 i minuti di ritardo accumulati dai convogli. Le corse, lungo questa linea, sono riprese intorno alle 8 di questa mattina, dopo i controlli sulle linee ferrate. Al momento non si segnalano danni di alcun tipo.
Intanto a livello precauzionale molte scuole sono state chiuse in diversi centri del Cosentino dopo la scossa di terremoto di stamane. Diversi sindaci del Tirreno, dove è stato localizzato l’epicentro del sisma, hanno deciso di tenere chiusi, per precauzione, gli edifici scolastici. I comuni interessati sono quelli di Scalea, Amantea, Belvedere, Orsomarso, Verbicaro, Maierà, Buonvicino e Grisolia. Diverso l’orientamento del sindaco di Diamante, Ernesto Magorno, che, dopo aver effettuato, assieme ai responsabili degli uffici tecnici comunali, una ricognizione negli edifici scolastici cittadini, non ha riscontrato motivi per chiudere le scuole. «Il sindaco – spiega una nota – è in costante contatto con il Prefetto e con gli uffici della Protezione Civile regionale».
E, dopo la scossa di magnitudo 4.4, altre più leggere, di assestamento, sono state registrate dall’Ingv. Dopo la prima, ce n’è stata una seconda di intensità 2.5 sette minuti dopo, una terza è stata registrata intorno alle 7,20 con intensità 2.1. La quarta è stata registrata alle 7,47 (2,2) e una quinta alle 8,33 (2). Le scosse di assestamento non sono state avvertite dalla popolazione.
PROTEZIONE CIVILE: «UNICA DIFESA È LA PREVENZIONE» La Protezione Civile calabrese conferma che non ci sono segnalazioni di danni dopo le scosse di terremoto di stamane, la più forte, di magnitudo 4.4, registrata alle 6,31. «Facciamo un monitoraggio continuo sul territorio e abbiamo già sentito tutti i sindaci della fascia tirrenica cosentina – dice all’Agi Michele Folino Gallo, che guida l’Unità operativa “Gestione dei Rischi Naturali e Antropici” della Protezione civile calabrese – e comunque non ci sono stati segnalati danni, neanche dopo la scossa principale, seguita poi, come normale, da altre più lievi. E ce ne potrebbero essere ancora altre, non esiste un modello previsionale. Per fortuna la scossa più forte si è verificata abbastanza lontana dalla costa, a più di 20 chilometri – dice Folino Gallo – ed esiste una probabilità, legata alla statistica, che ci siano anche scosse forti in futuro, ma nessuna previsione è possibile. Non ci dobbiamo preoccupare per le scosse di stamattina, che ci ricordano solo che il nostro territorio è molto sismico e che prima o poi una grossa scossa è probabile che arrivi – dice Folino Gallo – ma questo dovrebbe servire a ricordarci anche che si deve pensare al terremoto quando non c’è, mettendo in sicurezza case e scuole, e individuare le aree sicure e le vie di fuga, i cittadini devono conoscere queste cose».
«L’unica arma di difesa è la prevenzione: quella non strutturale, legata ai comportamenti e alle buone pratiche – dice ancora Folino Gallo – e quella strutturale, legata invece proprio alla cura degli edifici. La Protezione civile organizza sempre delle manifestazioni di sensibilizzazione e di conoscenza del fenomeno – aggiunge – in cui invitiamo a mettere in sicurezza le abitazioni, e si puo’ fare anche con piccole azioni, come avvitare ai muri gli armadi o i mobili alti, o anche i quadri, che altrimenti potrebbero caderci addosso e ferirci. Poi ricordo che ci sono anche degli sgravi fiscali notevoli per chi vuole fare interventi radicali alla propria abitazione – conclude Folino Gallo – e invito a farvi consigliare da ingegneri o architetti su cosa si puo’ fare».
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