di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO «La situazione va sbloccata subito ed in modo definitivo, assumano i medici prima che sia troppo tardi oppure risolveremo i problemi con la mobilitazione».
Era stato chiaro, cristallino, Flavio Stasi, non più tardi di dieci giorni fa, in occasione della chiusura “lampo” del reparto di Pediatria dello stabilimento ospedaliero dello spoke di Corigliano Rossano (qui la notizia).
Da allora, però, nulla è cambiato ed anzi sembra si stiano esacerbando ancor di più gli animi e le parole del sindaco potrebbero trasformarsi in realtà.
Con quella dichiarazione esclusiva al Corriere della Calabria, Stasi ha anticipato i tempi perché, queste sono parole di oggi, «da allora non abbiamo ricevuto alcuna buona notizia né dall’Asp né dal commissario Cotticelli».
Dunque, Pediatria e con essa Ostetricia e nido – gli unici reparti del genere della Sibaritide e per 220mila abitanti – rischiano sempre la chiusura, ma è sull’istituto del commissariamento che il sindaco di Corigliano Rossano si scaglia. «Ora basta. È lampante come questo sistema non funzioni – dichiara ancora al Corriere – e non lo dico io, ma lo storico di un impianto che non solo non ha risolto i problemi ma sta anche collassando su sé stesso. Il commissario Cotticelli ha fallito, si dimetta: non si possono bloccare le procedure, chiudere gli ospedali e risolvere così le cose».
CONSIGLIO COMUNALE E CONFERENZA DEI SINDACI Dalle parole, insomma, in questi giorni si passerà ai fatti. Prima con i lavori del prossimo consiglio comunale, convocato straordinariamente per mercoledì pomeriggio, soprattutto per affrontare la più grande delle questioni territoriali, la sanità. Probabile che il primo cittadino voglia incassare il sostegno di tutta l’Assise, quale massimo organismo democratico, da utilizzare come piattaforma di lancio per la conferenza dei sindaci che presiede nella sua qualità di sindaco del comune più grande della provincia e che dovrebbe tenersi fra qualche giorno, forse agli inizi della settimana prossima.
I consiglieri comunali di opposizione Gino Promenzio, Rosellina Madeo e Francesco Madeo con una nota, però, rammentano al sindaco di Corigliano Rossano che il «Consiglio sulla sanità l’ha chiesto l’opposizione già nei mesi scorsi» e che «le dimissioni di Cotticelli andavano chieste già a settembre».
Ad ogni modo, in Conferenza dei sindaci è probabile che molti amministratori della Piana di Sibari e della provincia di Cosenza, anche loro stanchi di un servizio sanitario sul territorio erogato sempre più in modo stringente, appoggino la proposta provocatoria di Stasi.
SPOKE In queste ore di forte “crisi” che sta facendo registrare il pronto soccorso di Rossano con un “pienone” difficilmente gestibile – già falcidiato dall’esiguo numero di medici, il reparto per le urgenze serve quasi tutta la Piana – sta rimbalzando quasi ad orologeria, la solita polemica sul trasferimento dei reparti fra uno stabilimento e l’altro dello spoke di Corigliano Rossano. Un argomento spesso ripescato in campagna elettorale per accontentare questo o quel funzionario o innalzare fino al livello critico l’asticella della fusione. I bene informati ed anche alcuni apparati sindacali – tra cui il coordinatore aziendale della Cgil, Giuseppe Angelo Vulcano – nonostante si paventi il trasferimento di qualche unità operativa complessa per pianificare il cosiddetto “polo chirurgico” a Rossano e il “polo medico” a Corigliano, come previsto dagli atti aziendali, riferiscono che «a meno di clamorose sorprese non accadrà nulla e non ci sarà nessun trasferimento di reparti».
Argomento da sempre utilizzato come grimaldello sociale contro la fusione, quello dei trasferimenti dei reparti è stato tema e cronaca caldissima nei primi anni del decennio, con un balletto infinito fra gli ospedali di Rossano e Corigliano, ancora vivido nella memoria dei coriglianorossanesi. (l.latella@corrierecal.it)
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