di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Stavolta si è giunti al paradosso. La foto parla chiaro e “racconta” di un giovane paziente sofferente accasciato a terra in pronto soccorso a Rossano.
Una scena mesta, dietro la quale vi è tutta la disperazione di medici e pazienti nell’erogare e ricevere un servizio sanitario degno di un Paese civile.
Secondo il racconto di alcuni presenti, l’uomo – dolorante e seduto semplicemente su una sedia da ore nell’area dell’Osservazione breve intensiva del nosocomio – si sarebbe accasciato per “disperazione” per terra. Considerando più “comodo” sdraiarsi sul nudo pavimento dell’ospedale che rimanere su quella sedia scomoda. A mali estremi, estremi rimedi.
L’uomo per mancanza di lettini, lettighe o barelle disponibili sarebbe stato “sistemato” dai sanitari su quella sedia per ore. Tutti gli altri posti sarebbero stati impegnati dal numero impressionante di pazienti che ieri pomeriggio – ma è una semplice routine da queste parti – hanno preso “d’assalto” il pronto soccorso di Rossano. Ricordiamo che questa postazione da sola serve, in sostanza, praticamente i 220mila abitanti della Sibaritide. Un territorio che spazia da Rocca Imperiale a Cariati ed oltre.
E pur con la disponibilità del pronto soccorso di Corigliano, pazienti e soprattutto le ambulanze provenienti anche dall’Alto Jonio preferiscono logisticamente raggiungere lo scalo di Rossano, dov’è ubicato l’ospedale, e non inerpicarsi nel centro storico di Corigliano.
Per gli autisti del 118 e delle ambulanze convenzionate è meglio, in sostanza, tirar dritto sulla statale 106 e raggiungere Rossano che “tagliare” per lo scalo di Corigliano e poi aggirarne il centro storico.
Senza contare che le ambulanze sono particolarmente vecchie: diverse – in dotazione al 118 di Corigliano Rossano – hanno infatti percorso anche più di 600mila chilometri.
E intanto un altro caso di disservizio sanitario si sarebbe registrato l’altra sera. Una donna, accompagnata da un parente si sarebbe recata al pronto soccorso di Corigliano, dove sarebbe stata invitata – per motivo non chiari – a raggiungere quello di Rossano.
Arrivati all’ospedale rossanese pare si siano trovati davanti almeno altri venti pazienti e così dopo un conciliabolo col triage locale e forse telefonico col pronto soccorso di Corigliano il parente della donna avrebbe deciso di ritornare a Corigliano, per poi essere finalmente accolto. E non sembra sia finita lì perché in piena notte la signora sarebbe stata trasportata in ambulanza a Rossano per un consulto ecografico, pur essendovi all’ospedale di Corigliano la guardia notturna chirurgica.
Casi che, dai racconti dei pazienti, sarebbero all’ordine del giorno a queste latitudini e che sarebbero da addebitare alla cronica carenza di personale un po’ in tutti i reparti: allo spoke di Corigliano Rossano per andare a regime mancherebbero più di cinquanta medici. (l.latella@corrierecal.it)
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