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Protesta al Pugliese-Ciaccio, ok alla proroga per i precari. Cotticelli: «Con noi niente imbrogli»- VIDEO

Manifestazione rientrata da parte dei lavoratori licenziati che avevano occupato gli uffici amministrativi dell’ospedale minacciando anche gesti eclatanti. Cotticelli garantisce il rinnovo dei cont…

Pubblicato il: 30/10/2019 – 15:25
Protesta al Pugliese-Ciaccio, ok alla proroga per i precari. Cotticelli: «Con noi niente imbrogli»- VIDEO

CATANZARO Hanno ottenuto la proroga del loro contratto i lavoratori precari licenziati dall’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Potranno rimanere al loro posto fino alla fine di dicembre. A rassicurare sulla loro proroga il commissario alla Sanità Saverio Cotticelli che assieme al sindaco di Catanzaro si è recato all’ospedale catanzarese per affrontare la protesta partita oggi all’interno del nosocomio ( qui la notizia).
Alcuni manifestanti avevano occupato gli uffici amministrativi e dopo aver cosparso di benzina una porta avevano minacciato gesti eclatanti per salvare il loro posto di lavoro. Sostenuti dal sindacato Usb e da altre maestranze erano anche pronti ad avviare uno sciopero della fame e della sete ad oltranza.
Alla base della protesta l’interruzione improvvisa del loro rapporto di lavoro che si sarebbe dovuto concludersi il prossimo 31 dicembre 2019. Da qui la richiesta di una proroga che ha detta dei manifestanti sarebbe stata sancita anche da una legge apposita approvata in una recente seduta del Consiglio regionale della Calabria. Una situazione complessa venutasi a creare con il licenziamento di duecento precari tra medici, infermieri e operatori socio sanitari e che sta creando una serie di ripercussioni negative sul mantenimento dell’offerta di servizi sanitari ai pazienti dell’ospedale del capoluogo. Una situazione poi resa ancora più complessa dalle dimissioni, rassegnate, a protesta in corso del direttore generale facente funzioni dell’ospedale, Antonio Mantella, su richiesta dello stesso Cotticelli, che a Mantella avrebbe contestato al manager difficoltà nella gestione di questa e di altre vicende. Il commissario e Abramo si sono quindi intrattenuti per oltre un’ora con i precari asserragliati negli uffici della direzione aziendale dell’ospedale, al termine del vertice la soluzione: la proroga dei loro contratti fino al 31 dicembre. Dopo aver ottenuto la garanzia della proroga, i precari hanno deciso di togliere l’occupazione della direzione aziendale,esprimendo la loro soddisfazione con abbracci e anche con pianti di liberazione.
COTTICELLI: «RISOLTO UN PROBLEMA NATO TANTO TEMPO FA» Ala fine della riunione, alla quale hanno presenziato anche rappresentanti del sindacato Usb che hanno sostenuto la protesta, il commissario Cotticelli ha così illustrato i termini della mediazione raggiunta. «Abbiamo risolto il problema. Sono delle situazioni drammatiche non possono essere abbandonate, sottovalutate e che vanno affrontate con la giusta forza. Sono venuto subito qui – ha sostenuto il commissario – appena ho saputo che queste persone erano qui a rivendicare diritti incomprimibili quali quelli del lavoro e del sostegno alle loro famiglie. Sono venuto e ho risolto la questione. Ho accettato le dimissioni del direttore facente funzioni e ho nominato un soggetto attuatore ad acta (Vittorio Prejanò, dirigente dell’Ao, ndr) che risolva questa questione attraverso  prolungamento del contratto fino al 31 dicembre per coloro che erano già scaduti e il richiamo in servizio con un contratto a tempo determinato fino al 31 dicembre dei lavoratori licenziati». Il commissario ha poi aggiunto: «Il vincolo dei 48 mesi è un problema legislativo che non posso superare perché non sono un legislatore, tuttavia ho già riferito al governo e al ministro Speranza, che mi è stato vicino in questa questione, e il governo e il ministro affronteranno la questione sul piano legislativo per trovare lo strumento normativo che consenta di superare il problema dei 48 mesi e di stabilizzare – attraverso concorsi o altri strumenti, si vedrà, lo troveranno gli organi proposti – in modo che questa situazione incresciosa finisca. Una situazione incresciosa che – ha spiegato Cotticelli – ha colpe lontane: queste ragazzi sono vittime di giochi più grandi di loro, partiti tanto tempo fa. Noi abbiamo messo una tappa alla situazione. Cosa succederà dall’1 gennaio? Non ho la palla di vetro, naturalmente noi cercheremo di salvaguardare il più possibile i posti di lavoro perché è un’emergenza molto sentita. Io sono qui, sono sempre a disposizione e vicino a tutti, e cercheremo di fare tutto ma sempre nella legalità. Noi imbrogli non ne facciamo».
LA SODDISFAZIONE DEL SINDACO ABRAMO Soddisfatto per la positiva conclusione della vicenda anche il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo: «Avevamo ipotizzato più soluzioni, però non condivise dalla struttura del Pugliese. Con forza oggi il commissario Cotticelli ha nominato un commissario ad acta per questa vicenda che si assumerà la responsabilità. Che poi è una responsabilità tra virgolette, perché – ha rilevato Abramo – noi abbiamo sempre detto che prorogare fino al 31 dicembre non significa solo reintegrare questi lavoratori ma significa permettere loro di stare in una graduatoria, perché il lavoro che stiamo facendo con il ministro per la stabilizzazione non può vedere fuori questi lavoratori per soli due mesi. Noi non vogliamo che si perda il bacino dei mille lavoratori per cui stiamo facendo una battaglia. Voglio dire che il generale Cotticelli è stato sensibilissimo, lo ringrazio fortemente, il commissario Prejanò ha detto che firmerà subito. Quindi adesso comincia la battaglia nei confronti del ministero, quella decisiva, per permettere finalmente una soluzione dopo tanti anni. Ricordiamo che molti di questi lavoratori provengono dalla fondazione Campanella: si era sempre detto che per loro si sarebbe proceduto a riserve nei posti o nei concorsi, cosa che non è mai stata fatta. E’ una cosa ingiusta, perché continuano a restare fuori mentre magari è entrata gente meno preparata, e questo non è giusto. Ora- ha concluso Abramo – abbiamo vinto questa battaglia, iniziamo ora la guerra le la loro stabilizzazione. I lavoratori sono stati affettuosissimi, mi hanno anche fatto commuovere, sono stati caparbie tenace a non mollare, perché non bisogna mollare: il lavoro è un diritto che bisogna riconoscere a tutti». (rds-a.cant.)
https://youtu.be/kknjRIY4EBU

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