di Sergio Pelaia
Il procedimento giudiziario in corso, nato dopo un’inchiesta del Corriere della Calabria sull’acquisto delle sede Aterp di Vibo (pubblicata a novembre del 2014), va avanti con tempi biblici, tra mille rinvii e intoppi procedurali. Ma intanto si scopre che c’è ancora un tesoretto da quasi un miliardo di euro di fondi ex Gescal, di cui 68 milioni spettano alla Calabria. A rivelare l’esistenza di questi soldi, che giacciono da circa 20 anni su un conto corrente della Cassa depositi e prestiti, è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, in risposta a un’interrogazione parlamentare di Rossella Muroni (LeU), ha chiarito anche la ripartizione, aggiornata al 30 settembre scorso, dei 970 milioni ancora a disposizione delle Regioni: «Nel dettaglio, gli importi riscontrati superano i 255 milioni nella regione Puglia, 202 nel Lazio, 176 in Sicilia, 81 in Lombardia, 68 in Calabria, 51 in Campania, 46 milioni in Piemonte e 39 in Sardegna. Si sta valutando con le strutture del Mef e con le Regioni la possibilità di utilizzare anche queste risorse nell’ambito delle politiche di rigenerazione delle città e delle aree interne che rappresentano una delle priorità del governo». Stando a quanto siamo riusciti ad apprendere, in questo caso si tratterebbe di fondi destinati all’edilizia sociale (quindi a privati e cooperative e non all’Aterp, per acquisti o locazioni di nuclei familiari con reddito superiore a 15mila euro annui) ma forse visti i precedenti – come abbiamo rivelato qui coi fondi ex Gescal è stato finanziato anche il ponte di Calatrava a Cosenza – sarebbe bene chiarire subito i termini della questione. Anche perché i fondi saranno comunque gestiti dalla Regione e, mentre quella della casa resta un’emergenza concreta per molte famiglie, non resta che aspettare di vedere che fine faranno. (s.pelaia@corrierecal.it)
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