GIOIA TAURO «L’Autorità portuale di Gioia Tauro dovrà puntare sulla concertazione e farne un reale metodo di lavoro, l’unico se si vuole davvero consentire al territorio di crescere. Per questo si ribadisce e si sottolinea con forza che la nomina del Segretario Generale, in occasione dell’ultimo Comitato Portuale, è stata una ulteriore dimostrazione che la fase commissariale di quell’ente deve essere conclusa».
È quanto dichiarano i sindaci Ugo Pugliese di Crotone, Giovanni Siclari di Villa San Giovanni, Giuseppe Ranuccio di Palmi, Aldo Alessio di Gioia Tauro, Flavio Stasi di Corigliano Rossano, i quali non hanno condiviso la modalità scelta per la presentazione del nome, per il ruolo e la funzione di segretario generale giudicata «frutto di un metodo che non riteniamo opportuno per il proseguo delle attività in seno a quell’ente».
I primi cittadini di Crotone, Villa San Giovanni, Palmi, Gioia Tauro e Corigliano Rossano, evidenziano che «il voto favorevole ad un nome che non era stato né discusso, né condiviso, è scaturito soltanto dal senso di responsabilità al quale tutti i sindaci hanno comunque ed ancora una volta risposto; lo stesso senso di responsabilità che ora impone un’iniziativa, questa sì, condivisa e concertata».
Nella nota a firma congiunta, i sindaci delle città i cui porti insistono nella competenza dell’Autorità portuale concludono riferendo di aver deciso di «promuovere un documento attraverso il quale ribadire la necessità di adottare un metodo ed un modus operandi che favorisca e prediliga la concertazione e nel quale si richieda al Governo nazionale, dopo cinque anni di commissariamento, l’urgente e non più rinviabile nomina del presidente dell’Autorità portuale».
«In assenza di preliminare condivisione – ribadiscono Pugliese, Siclari, Ranuccio, Alessio e Stasi – nessuna proposta di delibera sarà più accettata, ancor più se di straordinaria amministrazione o di particolare rilevanza. Se fallisce un solo porto in Calabria falliscono tutti i porti». Concludono così i i primi cittadini invocando «sia maggiore attenzione dell’Autorità anche sui porti periferici a quello di Gioia Tauro sia iniziative di rilancio strategico dell’intera portualità regionale, quale condizione, assieme ad altre, per costruire occasioni di sviluppo durevole per la Calabria a partire da un suo riposizionamento complessivo nel Mediterraneo».
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