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Parentela: «L'istituzione di nuovi parchi al centro del programma». Graziano: «No a nuovi paletti»

Il deputato del Movimento 5 Stelle interviene nella discussione che riguarda le aree montane di Monte Cocuzzo e Cozzo Cervello. «In Calabria bisogna cambiare mentalità». Graziano: «Non c’è bisogno …

Pubblicato il: 01/11/2019 – 9:46
Parentela: «L'istituzione di nuovi parchi al centro del programma». Graziano: «No a nuovi paletti»

CATANZARO «Nel programma per le elezioni regionali della Calabria, il Movimento 5 Stelle inserirà l’istituzione del Parco regionale dei monti Cozzo Cervello e Cocuzzo e di numerosi, analoghi Parchi in altre aree meritevoli di particolare tutela». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Paolo Parentela, in replica a Giuseppe Graziano, consigliere comunale di Corigliano-Rossano (Cosenza). «Con il nostro impegno – sottolinea il parlamentare – abbiamo di recente contribuito, insieme a istituzioni, associazioni, comitati e cittadini, a fermare un taglio di piante che avrebbe danneggiato il patrimonio boschivo di monte Cozzo Cervello. In Calabria bisogna cambiare mentalità e riconoscere che l’ambiente è la risorsa principale per migliorare la qualità della vita e il benessere collettivo. Al contrario di Graziano, noi non pensiamo che i Parchi siano un limite per lo sviluppo dei territori, ma crediamo che siano una risorsa preziosa per far nascere e alimentare attività ed economie sostenibili». «I Parchi regionali – prosegue il deputato del Movimento 5 Stelle – sono uno strumento per avvicinare i singoli ai tesori della natura, per apprezzarli e valorizzarli in profondità. In Calabria abbiamo una ricchezza straordinaria di boschi, fauna e vegetazione. Va sconfitto il male della cementificazione selvaggia e della speculazione, a volte perfino mafiosa, finora giustificato con il pretesto di una modernità che ha invece prodotto danni incalcolabili, anche ostacolando interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico». «Per la creazione di nuovi Parchi regionali, lavoreremo – conclude Parentela – in piena concertazione con i sindaci dei vari Comuni e con tutte le espressioni della società civile che si adoperano per la tutela, sacrosanta, dell’ambiente». Sul tema si registra però un nuovo intervento del presidente nazionale de Il Coraggio  di Cambiare l’Italia”, Giuseppe Graziano: «La mia formazione personale e politica – dice Graziano –  è improntata da sempre sui temi della tutela ambientale. Ne ho fatto una bandiera della mia vita e da ufficiale dell’allora Corpo forestale dello Stato, da commissario del Parco d’Aspromonte e da direttore del Parco del Pollino ho lavorato sempre affinché in Calabria e nel Meridione si avesse sempre più una maggiore percezione della ricchezza che rappresentano per l’ecosistema e per l’economia di un territorio le aree e le riserve naturali. E ne rimango, ovviamente e senza ombra di dubbio, un convinto sostenitore.  Con la stessa certezza e competenza acquisita in anni di lavoro, confermo che un nuovo Parco in Calabria non serve. E questo perché il sentore comune è quella che un luogo vada rispettato solo se è tutelato. Non è così. Ogni angolo del nostro emisfero è un patrimonio eccezionale di cui gli uomini devono avere cura. E dove il cittadino sbaglia, deturpando la natura e commettendo reati, è lì che lo Stato deve intervenire sanzionando e ripristinando i luoghi. Non c’è angolo della terra che non debba essere protetto dalle regole morali e del diritto». Graziano infine auspica che «la proposta di istituire un nuovo parco di Monte Cocuzzo si trasformi in una battaglia che miri innanzitutto a proteggere un luogo che è stato preso di mira dalla barbarie dell’uomo, senza la necessità di piazzare altri paletti e cartelli. Bisognerebbe, ad esempio, partire dal sollecitare la Provincia affinché intensifichi l’attività della Polizia provinciale, specializzata contro i crimini ambientali, ad attuare maggiori e più specifici controlli. Tra l’altro, l’istituzione di un nuovo parco, che è una cosa seria ed ha una regolamentazione severissima che in alcuni casi può stravolgere le vocazioni dei territori su cui viene istituito, non può avvenire senza una concreta concertazione con i territori. E non ci sembra che la proposta del nuovo parco di Monte Cocuzzo sia passata al vaglio degli oltre 25 comuni che dovrebbero afferirvi».

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