Abramo rompe il silenzio: «Si parla di candidati ma nessuno ha un progetto»

di Antonio Cantisani
CATANZARO Sergio Abramo rompe il silenzio… elettorale. Dopo due mesi trascorsi a non dire una parola e a schivare “tirate per la giacchetta” e provocazioni assortite di alleati e avversari, il sindaco di Catanzaro riprende a parlare di politica e di Regionali. Lo fa a margine di una conferenza stampa al Comune sulla presentazione dei progetti per attingere ai fondi dei “Contratti istituzionali di sviluppo”, e lo fa senza scoprire troppo le sue carte, se non pe quanto basta a confermare la sua aspirazione a essere candidato alla presidenza della Regione in quota centrodestra. «Non si parla ancora di nessun candidato, ancora si deve riunire il tavolo di centrodestra, ci sono dei nomi sul tavolo ma ancora non hanno deciso niente»: così Abramo, mantenendo un profilo basso ma non chiudendosi a riccio come ha fatto negli ultimi tempi, in particolare dopo che si era esposto in prima persona a sostegno di Mario Occhiuto salvo poi defilarsi dalla cordata pro-sindaco di Cosenza. In generale, secondo Abramo in questa fase «ancora manca un progetto. Si sta parlando di candidature ma nessuno sta parlando di un progetto e nessuno sta dicendo in che situazione oggi si trova la Regione Calabria, che è la cosa più importante. Abbiamo visto le varie difficoltà, abbiamo visto di recente anche la delibera della Corte dei Conti sul bilancio della Regione Calabria, e nessuno si sta preoccupando di quello che accadrà con il bilancio regionale e quando finiranno i fondi europei, il che sarà drammatico. Nessuno – spiega il sindaco di Catanzaro – sta parlando di programmi, mi meraviglia ma sta accadendo questo. Tutti parlano di candidature ma nessuno dice come vuole cambiare la Calabria». I cronisti si fanno coraggio e vanno più direttamente al punto, ma Abramo non si sbottona. Ultimo tentativo: Abramo è disponibile a…? «Questo poi si vedrà: intanto – osserva il sindaco di Catanzaro – quello che mi interessa sono i programmi, non è tanto la candidatura». A ben vedere, e a confermare che in realtà Abramo si sente pienamente in campo e aspetta che si consumino tutti i passaggi del caso, è proprio quel «tanto» che lascia aperti tutti i giochi. (redazione@corrierecal.it)