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Oliverio: «Subito la legge regionale sulle Pro Loco»

Il governatore al raduno provinciale dell’Unpli a Camigliatello. «La Sila ha un ruolo fondamentale nel rilancio turistico della regione. Siamo già al lavoro sulla programmazione 2021-2027»

Pubblicato il: 04/11/2019 – 12:31
Oliverio: «Subito la legge regionale sulle Pro Loco»

CATANZARO «Il ruolo delle Pro Loco è necessario ed insostituibile». Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, a conclusione del raduno provinciale delle Pro Loco che si è tenuto a Camigliatello Silano. Presenti, oltre al presidente dell’Unpli provinciale, Antonello Grosso La Valle, anche i consiglieri regionali Orlandino Greco e Mauro D’Acri. «La loro presenza capillare sul territorio – ha proseguito – concorre alla valorizzazione dell’identità e delle tipicità e alla qualificazione dell’offerta turistica. Per questo ritengo urgente e necessario approvare, entro la fine della legislatura, la legge regionale che è stata già discussa in commissione. Una legge importante che riconosce il ruolo dell’Unpli e mira ad incentivare, anche attraverso forme di premialità, il raccordo delle Pro-Loco con le istituzioni locali. Sarebbe davvero un peccato non approvarla. Per questo vi chiedo di sollecitare i consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione, spingendoli ad approvare il testo unico prima che si concluda la legislatura. La funzione delle Pro Loco – ha rimarcato Oliverio – è strettamente legata al rilancio turistico dei nostri territori. In questi anni abbiamo assistito ad un profondo cambiamento anche in questo settore. La vacanza tradizionale non esiste più, ma sta crescendo progressivamente una diversificazione della domanda turistica. Essa è abbinata sempre più al desiderio di conoscere e scoprire i luoghi che si visitano e che fino a ieri sembravano irraggiungibili. Alla luce di questa considerazione abbiamo lavorato in questi anni per rendere maggiormente accessibile la nostra regione. Oggi quasi tutte le capitali europee sono collegate con la Calabria e sono oltre 63 i collegamenti attivati rispetto agli 8 del 2014. Abbiamo investito per attirare nuove compagnie aeree e, contestualmente, abbiamo lavorato per ripianare i debiti delle diverse società aeroportuali e per definire una gestione unitaria del sistema aeroportuale calabrese. Grazie a questa operazione le presenze internazionali sono cresciute esponenzialmente e la stagionalità si è allargata. Anche il turismo esperienziale, volto soprattutto alla scoperta delle nostre aree interne, dei nostri beni culturali, delle tipicità e delle specificità dei nostri borghi, trova in Calabria un interesse che prima non esisteva. Di questo, comunque, parleremo approfonditamente il 9 novembre prossimo in un’iniziativa dedicata esclusivamente ai mutamenti della domanda turistica e agli strumenti che abbiamo attivato in questi anni e che vorremmo mettere in campo anche per il futuro per intercettare questa nuova domanda».
«Per quanto riguarda il rilancio turistico della Calabria – ha aggiunto il presidente della Regione – la Sila gioca un ruolo fondamentale. Anche su questo territorio si sono registrati in questi ultimi anni, a detta di quanti sono intervenuti, risultati molto positivi. Ora, però, bisogna andare oltre e insistere sulla realizzazione e sul miglioramento della qualità dei servizi. Un territorio diventa attrattivo se offre servizi di qualità e se mette in rete tutto il suo potenziale. In questa direzione sono stati realizzati notevoli progressi, ma tanti altri bisogna ancora realizzarne. Il primo riguarda la piena valorizzazione del Parco Nazionale della Sila la cui biodiversità è unica in Europa. La Regione ha investito molto nella costruzione del “sistema-Parchi”. Ora, però, occorre mettere in campo un progetto di servizi e attrattori sempre più qualificati e avanzati, puntando innanzitutto alla creazione di un distretto sciistico che unisca gli impianti di Camigliatello a quelli di Lorica. Un altro punto su cui bisognerà investire per il futuro è la piena fruizione dei laghi in termini sportivi e ricettivi. Occorre, inoltre, valorizzare il patrimonio storico e culturale e le nostre tradizioni. E’ bastato attivare una piccola tratta ferroviaria, che va da Moccone a San Nicola, per mettere in campo un attrattore, che è il “treno della Sila”, che ha riscosso grande successo. Bisogna proseguire fino a San Giovanni in Fiore e collegare Moccone a Cosenza per completare quella che diventare la prima ferrovia turistica della regione. Ho fatto questi pochi esempi per dire concretamente quali possono essere i servizi e gli attrattori qualificati di cui dobbiamo dotare l’altopiano silano. Naturalmente, nell’ideazione dei servizi, dobbiamo pensare anche ai vari target a cui vogliamo rivolgerci: giovani, terza età, famiglie, benessere, ecc. Occorre pensare un progetto complessivo su cui investire le risorse della nuova programmazione dei fondi comunitari 2021-2027 su cui stiamo già lavorando in largo anticipo rispetto al passato. Siamo partiti con due anni di ritardo ereditati dai precedenti governi regionali. Nonostante ciò non solo abbiamo recuperato il ritardo accumulato, ma siamo riusciti a diventare la prima regione del Sud e la seconda in Italia, dopo il Veneto, per quanto riguarda la spesa dei fondi comunitari. Per la prima volta la Calabria ha ottenuto una premialità di 143 milioni di euro dalla Commissione Europea. Un fatto mai accaduto prima in cui, invece, le risorse non spese, tornavano indietro».
«La vera sfida che oggi abbiamo davanti – ha concluso Oliverio – è spostare l’asse delle risorse dall’assistenza agli investimenti su progetti di crescita e di sviluppo. Su questo ci giochiamo il futuro. Noi dobbiamo fare fino in fondo il nostro dovere, ma non basta. Occorre anche un grande investimento dello Stato che destini maggiori risorse alle imprese e all’occupazione e, soprattutto, si semplifichino le procedure della spesa e si acceleri la realizzazione delle opere. Senza un grande progetto di investimenti che punti alla rinascita del Sud non si va da nessuna parte. Così come non ci sarà futuro se non ci libereremo definitivamente da una cultura individualista e campanilista, che guardi alla crescita complessiva della nostra regione e non agli interessi dei singoli o delle lobbyes».

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