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Spese allegre con i fondi Field, in tre a processo

Il dibattimento avrà inizio il prossimo 2 aprile. Altre cinque persone hanno chiesto il rito abbreviato. Tutte sono accusati di peculato

Pubblicato il: 04/11/2019 – 17:55
Spese allegre con i fondi Field, in tre a processo

di Alessia Truzzolillo
CATANZARO Tre persone sono state rinviate a giudizio mentre altre cinque hanno chiesto il rito abbreviato. Tutti sono accusati di peculato dalla Procura di Catanzaro perché si sarebbero appropriati illecitamente dei fondi appartenenti alla Field, ente in house della Regione Calabria a totale ed esclusivo capitale regionale.
Il gup di Catanzaro Alfredo Ferraro lunedì ha rinviato a giudizio Lucio Marrello, 52 anni, ex direttore amministrativo della Field; Sergio De Marco, 51 anni, direttore affari finanziari Field; Attilio Sarcone, 59 anni, presunto istigatore e beneficiario delle condotte illecite. Per loro il processo avrà inizio il prossimo 2 aprile. Saranno giudicati col rito alternativo – udienza fissata per il 20 gennaio – Domenico Barile, 62 anni, ex presidente della Field (foto); Roberto Ferrari, 60 anni, presunto istigatore e beneficiario delle condotte illecite; e i pubblici ufficiali, all’epoca dei fatti (tra il 2011 e il 2012), Raffele Manfredi, 64 anni, direttore relazioni istituzionali Field; Onofrio Maragò, 51 anni, direttore tecnico Field; Alfio Pisani, 40 anni, direttore affari generali Field.
Accolta la costituzione di parte civile della Regione Calabria, rappresentata dall’avvocato Antonio Lomonaco. Nel collegio difensivo gli avvocati Roberto Le Pera, Vincenzo Adamo, Giuseppe Magarò, Antonio Boderone, Fausto Salerno, Tiziana Barillaro, Franco Sammarco, Vincenzo Ioppoli, Angela De Marco ed Enzo Belvedere.
LE ACCUSE Viaggi e soggiorni, fiori, consulenze, carburante, ristoranti, alberghi. Tutte spese «senza nessuna documentazione giustificativa a supporto». Secondo quanto ricostruito dall’accusa, il 12 dicembre 2012 Barile, Marrello e Sarcone si sarebbero appropriati della somma di 18.500 euro con un bonifico a favore di Sarcone il quale non aveva nessun rapporto con Field ma, di converso, rapporti personali e di lavoro con Domenico Barile. Tra aprile 2011 e dicembre 2012 Barile, Marrello e Ferrari si sarebbero appropriati della somma di 42mila euro senza nessuna, reale, esigenza per la Field «per ragioni esclusivamente private ed estranee a quelle istituzionali dell’ente (legate al pagamento di lavori che il Ferrari aveva effettuato presso alberghi di proprietà del Barile), provvedevano alla stipula tra Field e Ferrari di due contratti di lavoro a progetto» del valore totale di 42mila euro. Tra il 2011 e il 2012 Barile e Marrello avrebbero speso 186.649,36 euro ripartiti in viaggi, soggiorni, piante, consulenze, carburante, ristoranti, alberghi. Senza nessuna documentazione a supporto di tali spese, senza nessuna documentazione e autorizzazione. A giugno 2012 Barile e Marrello si sarebbero appropriati di 68mila euro senza nessuna documentazione a supporto e senza idonea motivazione e giustificazione nonché del provvedimento di liquidazione premio da parte del Nucleo di Valutazione. A maggio 2012 Barile e Marrello si sarebbero appropriati di 100mila euro. Un’indennità concessa tramite la determina 13 del 5 aprile 2012 attraverso la quale Barile conferiva a Marrello un’indennità di firma pari a 50mila euro l’anno per un totale di 100mila euro. Quattro i bonifici bancari disposti sul conto della Field a favore di Marrello. Tutto senza alcuna attività istruttoria, motivazione o idonea giustificazione. Tra novembre e dicembre 2011 Barile, Marrello, De Marco, Pisani, Manfredi e Maragò si sarebbero appropriati di 161.894mila euro (37.728 euro per Barile e 24.797 per gli altri) a titolo di premio di produzione per l’anno 2011. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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