QUARGNENTO Per fare saltare in aria la cascina di Quargnento (Alessandria) è stato usato un ordigno “fai da te” con un materiale ben diverso da quello utilizzato dalla criminalità organizzata. Sul posto sono stati trovati degli inneschi: collegati ad una bombola inesplosa c’erano dei fili elettrici e un timer. Lo spiega il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri, che coordina l’inchiesta per omicidio plurimo e crollo doloso. Sui corpi dei tre vigili del fuoco morti lunedì notte nell’esplosione che ha distrutto l’edificio – Antonio Candido (originario di Reggio Calabria), Marco Triches e Matteo Gastaldo – è stato eseguito l’esame esterno: dai risultati si capirà se sarà necessaria l’autopsia. Oggi gli inquirenti stanno ascoltando altre testimonianze. Per il momento non c’è alcun indagato e tutte le persone sono state ascoltate come informate sui fatti. «La prima emergenza – ha proseguito Cieri – è quella di bonificare il luogo, metterlo in sicurezza e vedere quali altri reperti si possono acquisire, in particolare verificare l’esistenza di altre bombole. Procediamo per due reati: crollo doloso e omicidio plurimo doloso, perché riteniamo che chi ha provocato la morte dei nostri eroi l’avesse messo in conto».
Il comandante dei Vigili del Fuoco, Fabio Dattilo, ha invece detto: «Credo che ci sia stata da parte di qualcuno la volontà di un attentato incendiario ma non di far scattare una trappola nei confronti di chicchessia. Poi le cose sono andate male. Una volta chi voleva fare queste cose usava la benzina. Nel caso di ieri è stato utilizzato il gas, ma non si trattava di mani esperte».
OMAGGI E SOLIDARIETÀ IN TUTTA ITALIA Un vaso di fiori e un biglietto: «Per i nostri eroi». È quanto una mano anonima ha lasciato nella notte davanti alla cascina di Quargnento in ricordo dei tre vigili del fuoco. Nel corso della giornata sono numerosi i cittadini del paese dell’Alessandrino che hanno voluto rendere loro omaggio sostando qualche minuto davanti all’area posta sotto sequestro.
Il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, generale Giovanni Nistri, è stato in visita questa mattina al carabiniere e al vigile del fuoco, ricoverati da ieri all’ospedale di Asti, per le ferite riportate nell’esplosione. Il generale è andato ad accertarsi di persona delle condizioni di salute del carabiniere Roberto Borlengo, ricoverato nel reparto di chirurgia maxillo-facciale e di Graziano Luca Trombetta, in neurologia. Il generale Nistri era accompagnato dal comandante della Legione dei carabinieri del Piemonte e della Valle D’Aosta, generale Aldo Iacobelli, e dal comandante provinciale, tenente colonnello Pierantonio Breda. La visita del comandante generale dell’Arma prosegue ad Alessandria e Solero.
Un momento di raccoglimento e di preghiera ha scandito, ieri sera, il cambio turno delle 20 dei Vigili del fuoco di Bari in memoria dei tre colleghi vittime dell’esplosione. Il momento di raccoglimento è stato filmato e il video diffuso attraverso i social con un breve testo che lo accompagna: «Il nostro minuto di raccoglimento per i nostri tre fratelli, Marco, Matteo e Antonio. Santa Barbara vi accolga e vi porti in gloria».
Il Prefetto della Provincia di Vibo Valentia, Francesco Zito, ha fatto visita al Comando provinciale dei Vigili del fuoco per esprimere solidarietà e cordoglio. Il comandante provinciale Giampiero Rizzo ha accolto il Prefetto ringraziandolo per la vicinanza che ha sempre dimostrato nei confronti dei Vigili del fuoco. Successivamente il Prefetto ha incontrato il personale operativo e amministrativo al quale ha rinnovato il suo cordoglio nonché l’apprezzamento per l’opera quotidianamente svolta a tutela dei cittadini. Da registrare inoltre la ricezione di attestazioni di solidarietà da parte di semplici cittadini ed istituzioni che hanno voluto lasciare dei fiori in memoria dei tre vigili del fuoco tragicamente scomparsi. A Cosenza, intanto, le ambulanze private e mezzi del 118 si sono radunate nel pomeriggio al Teatro Morelli per poi trasferirsi davanti alla caserma dei Vigili del Fuoco per rendere omaggio ai pompieri dopo la tragedia nell’Alessandrino.
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