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Il Pd si è "incartato", monta l’irritazione verso il Nazareno

I tatticismi del partito nazionale e i dubbi sull’alleanza con il Movimento 5 Stelle stanno innervosendo molti dei big democrat, che sollecitano un cambio di passo e maggiore concretezza alla segre…

Pubblicato il: 06/11/2019 – 20:09
Il Pd si è "incartato", monta l’irritazione verso il Nazareno

In queste ore c’è una sorta di “filo conduttore” che unisce i democrat che rispondono al telefono: «E’ tutto fermo, aspettiamo indicazioni da Roma». Il tono è tra l’irritato e il rassegnato. La schiarita sulla data delle Regionali in Calabria il 26 gennaio – avrebbe dovuto far accelerare il passo al Pd che ha detto no alla ricandidatura del governatore uscente Mario Oliverio, e invece l’”incartamento” del partito, soprattutto di quello nazionale, si sta sempre più e sempre più plasticamente palesando nel “vagare” senza una precisa meta dei massimi dirigenti regionali. Nessuno dichiara nulla ufficialmente, ma molti big del fronte anti-oliveriano – riferiscono fonti accreditate – in queste ultime ore starebbero pressando la segreteria nazionale del Pd per avere finalmente qualche parola chiara sul futuro. In primo luogo sull’alleanza con il Movimento 5 Stelle, alleanza che i pentastellati affossano ogni giorno che passa ma che la “vulgata” del Nazareno invece ancora ritiene possibile. «E’ incredibile come ci stiamo facendo portare a spasso persino dai grillini», confida un “colonnello” del Pd calabrese. I democrat aspettano dal commissario regionale Stefano Graziano e dal responsabile Mezzogiorno della segreteria nazionale Nicola Oddati la convocazione per un vertice che potrebbe anche tenersi nelle prossime ore «ma – rimarca sempre il suddetto dirigente del Pd regionale – se non ci viene prospettato, possibilmente da Zingaretti in persona, un concreto passo avanti su tutti i nodi aperti è inutile vederci ». In buona sostanza, il Pd calabrese lamenta l’eccessiva lentezza che i tatticismi tanti cari al Nazareno stanno imprimendo al percorso verso le Regionali, percorso che vede il partito senza alcuna certezza né sul perimetro dell’alleanza né sul nome di un candidato governatore, altra grande e fastidiosa “nebulosa”, ulteriormente ingigantita dai “noi” o, nel migliore dei casi, i “forse” subordinati a mille condizioni che i demo stanno inanellando. Insomma, nel prossimo “step” i democrat calabresi pretenderanno una direzione univoca e concreta, anche perché sono stati proprio loro a esporsi in prima persona contro Oliverio e la sua area agli inizi di agosto creando il terreno fertile alla linea nazionale impersonata da Graziano e Oddati. Ora però si stanno accorgendo che da quel giorno passi avanti non ne sono stati fatti: l’alleanza con il Movimento 5 Stelle probabilmente è destinata a tramontare ma si vuole che si dica una volta per tutte. Così come il Pd “balla” tremendamente sull’identikit e sul nome del candidato governatore, anche se questo tema resta legato a quello dell’ipotetica e remota intesa con il M5S: secondo il Nazareno si punterà su un profilo civico, ma sui nomi sul tavolo – Pippo Callipo, Florindo Rubbettino, Giuseppe Gualtieri, Arturo De Felice – per un motivo o un altro non si registrano avanzamenti di sorta, anzi fioccano i “distinguo” e pure qualche no nemmeno accompagnato da un grazie. Callipo, a esempio, nei giorni scorsi è uscito pubblicamente con una dura nota che a molti osservatori politici è sembrata indirizzata proprio ai democrat, e sempre a esempio Gualtieri continua a chiedere unità, parolina “magica” ma da sempre sconosciuta nel Pd. Alla bisogna, quando tutto mancherà, secondo fonti accreditate si ricorrerà all’interno, ma questa soluzione potrebbe far “scappare” qualche altro “big” alimentando l’”esodo biblico” dal Pd partito in quest’ultimo scorcio di legislatura regionale. Per i dem, pertanto, il campo al momento è molto fangoso, ai limiti dell’impraticabile. Ovviamente, indietro non si torna, il solco con Oliverio è diventato incolmabile soprattutto dopo la polemica che ha toccato la figura di Gratteri, ma nei commenti del fronte anti-governatore si fa presente che intanto Oliverio raduna circoli Pd, raduna sindaci del Pd, raduna altri partiti del centrosinistra, organizza tavoli programmatici, insomma è in campo e dispiega un’iniziativa politica che invece – è il ragionamento di un altro “colonnello” del partito – «il Pd non riesce nemmeno a far partire». E poi, c’è quell’”Italia Viva” di Renzi che è un altro fattore di disturbo, e di potenziale ulteriore debolezza, con le “sirene” che l’ex premier sa far suonare anche in Calabria. Ecco da dove nasce l’irritazione, e forse irritazione è anche un eufemismo. (a. cant.)

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