Al Ministro della sanità, ci sentiamo di dire che questa scelta è incomprensibile, come se in Calabria non ci fossero medici e manager capaci. Sarebbe più opportuno che si sbloccasse il turn over, si eliminasse il precariato, si potenziasse il territorio.
Una scelta dal sapore neo coloniale. La Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu vuole sottolinare come questo sia l’ennesimo errore che viene a seguito della lunga, e inutile, stagione dei Commissari straordinari. La ristrutturazione della rete chirurgica affidata al Veneto è un assurdo, che mortifica i medici e i manager calabresi, che va nel solco delle decisioni sbagliate del passato, Decreto Calabria compreso. Oltretutto si affida questo compito alla regione che più trae vantaggio economico dell’emigrazione sanitaria dalla nostra regione. Con un evidente conflitto di interesse”. La strada è un’altra attaccare e risolvere i problemi strutturali: sbloccare il turnover, valorizzare il personale esistente, fare il polo unico regionale della chirurgia per dare risposta alle necessità chirurgiche di bassa densità e attivare la rete territoriale. Il ministro inizi una fase di ascolto delle organizzazioni rappresentative nella regione, dia un segnale di cambio di passo rispetto al passato, ritiri questa decisione. Noi, Fismu, siamo pronti al dialogo e alle proposte.
*Segretario Fismu
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