Ultimo aggiornamento alle 22:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Giovane migrante morto a Rosarno, la pista dell'incidente. «Non è omicidio»

Gli inquirenti indagano sulle cause del decesso del 22enne ritrovato cadavere in un aranceto. «Sul corpo non sono stati riscontrati segni di violenza»

Pubblicato il: 07/11/2019 – 10:09
Giovane migrante morto a Rosarno, la pista dell'incidente. «Non è omicidio»

di Alessia Candito
ROSARNO Un momento per ricordare l’ennesimo morto nei campi, ma anche per protestare contro lo sfruttamento dei braccianti che né leggi anticaporalato, né controlli amministrativi riescono ad arginare. Dopo la morte di Keita Ousmane, il ragazzo ivoriano di 22anni trovato ieri cadavere in un aranceto (qui la notizia), la Flai-Cgil della Piana ha convocato una manifestazione di solidarietà a Contrada Bosco di Rosarno. Nel frattempo, continuano le indagini sulla tragica fine del ragazzo. E i primi rilievi dei carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro sembrano smentire le ricostruzioni circolate nel pomeriggio di ieri. Ousmane – fanno sapere fonti vicine alle indagini – non sarebbe morto a causa di un paio di cesoie conficcate fra collo e testa. Il corpo non presentava alcuna ferita visibile e soprattutto non ferite da taglio. Tuttavia, gli investigatori non si sentono di escludere alcuna ipotesi per questo, nonostante la pioggia, continuano i rilievi e le indagini tecniche nel campo in cui il cadavere è stato rinvenuto.
Due le piste: la caduta accidentale dalla scala su cui il bracciante era salito per raccogliere le clementine o l’incidente “procurato” o simulato. «I primi accertamenti condotti dal personale sanitario del 118 e dal medico legale intervenuto sul posto – fanno sapere i carabinieri – hanno consentito, allo stato, di escludere la presenza di segni di violenza attiva e passiva sul corpo tali da far ritenere che il giovane possa essere rimasto vittima di un omicidio».
Il sostituto procuratore Daniele Scarpino ha disposto l’esame autoptico della salma al fine di poter stabilire l’esatta causa del decesso. Nel frattempo, si indaga anche sulla posizione lavorativa del ragazzo. Accertamenti sono in corso per verificare se fosse regolarmente assunto o uno dei tanti “fantasmi” che fanno marciare l’economia agricola della Piana per pochi spicci a cassetta o a giornata. Nel frattempo iniziano a montare rabbia e sconforto fra i braccianti per l’ennesimo morto da sfruttamento. (a.candito@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x