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«Stabilizzati dalla Regione con un'autocertificazione», il caso sui tavoli di due ministeri

Wanda Ferro (Fdi) interpella i titolari di Economia e Affari regionali. E cita il caso dei giornalisti esterni: «Vengono considerati precari ma in realtà sono in possesso di un contratto fiduciario…

Pubblicato il: 07/11/2019 – 12:39
«Stabilizzati dalla Regione con un'autocertificazione», il caso sui tavoli di due ministeri

CATANZARO Dopo la notizia secondo cui la Regione Calabria ha proceduto alla “stabilizzazione” di personale a tempo determinato, ingaggiato su base fiduciaria, il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro ha rivolto una interrogazione ai ministri per gli Affari regionali e dell’Economia. Secondo quanto riportato da fonti di stampa – infatti – la giunta regionale calabrese avrebbe deciso di destinare un la considerevole somma di milione di euro all’assunzione di nuovo personale, e in questa “nebulosa” operazione sembra esserci finito un po’ di tutto: dai giornalisti agli esperti di “biodiversità”, dai rilevatori dell’osservatorio per il turismo fino agli ispettori degli impianti termici.

Wanda Ferro

Tutti quelli che, sulla scorta di una manifestazione d’interesse bandita dal dipartimento Organizzazione e Risorse Umane della Regione a marzo, hanno avuto accesso alle procedure di stabilizzazione, presentando una semplice autocertificazione. Il via libera all’operazione è avvenuto attraverso una nota interna che porta la firma del dirigente generale del Dipartimento attraverso cui si individua il numero preciso delle figure da assumere. Innanzitutto i giornalisti dell’ufficio stampa: otto in totale assunti con contratti di lavoro flessibile e impiegati nel dipartimento Presidenza. Nelle venti unità di categoria D figurano due dipendenti in servizio al dipartimento Tutela della salute, uno impiegato al dipartimento Organizzazione e Risorse Umane e cinque insediate al dipartimento Ambiente che «risultano essere indispensabili per sopperire alle necessità del dipartimento in materia di biodiversità ed aree protette».
Altri quattro svolgono le loro mansioni ma con contratto a tempo determinato al dipartimento Turismo e Spettacolo con il ruolo “strategico” di «rilevare il movimento dei clienti negli esercizi ricettivi». Non è chiaro se le procedure siano avvenute nel rispetto dei criteri imposti dalla legge in materia di stabilizzazione: il primo programma triennale del fabbisogno 2019/2021 ha, di fatto, permesso di stabilizzare, senza nessun concorso pubblico e con l’aumento delle spese del bilancio regionale, fedelissimi e accoliti dell’amministrazione uscente. I giornalisti esterni, ad esempio, verrebbero considerati precari quando in realtà sono in possesso di un contratto fiduciario che li esclude dalle procedure previste dalla legge Madia. Secondo Ferro tale situazione, se accertata, viola palesemente gli artt. 3 e 97 della Costituzione e sancisce un atto di prepotenza verso tutti gli altri aventi diritto in possesso dei requisiti per poter accedere alla stabilizzazione. Ma vi è di più. L’Ufficio di Presidenza dello scorso 22 ottobre ha modificato il regolamento degli uffici e dei servizi, attribuendo in modo articolato funzioni diverse al segretario/direttore generale, con conseguente raddoppio della spesa, soldi che dovranno sborsare i cittadini e in barba ai rilievi della Corte dei Conti sugli sperperi del bilancio regionale. In particolare, il nuovo regolamento ha introdotto la possibilità di proroga quinquennale per l’attuale segretario/direttore generale, prevedendo che la nomina di tutta la burocrazia apicale possa avvenire attraverso le deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza, un organismo in scadenza di mandato che potrebbe imporre i suoi uomini al nuovo Ufficio di Presidenza risultante dalle elezioni. Wanda Ferro ha quindi chiesto ai rappresentanti del governo «quali urgenti iniziative di competenza intendano assumere per accertare la sussistenza dei presupposti, in presenza di danno erariale, per l’attivazione delle azioni risarcitorie dinanzi alla magistratura contabile nei confronti di quanti, nel potere politico e burocratico delle Giunte regionali e degli uffici di Presidenza del Consiglio regionale, abbiano avallato eventuali illegittimità».
CSA-CISAL: «STABILIZZAZIONI ANONIME» Sono diversi i dubbi sollevati sulla procedura. Sia dalla politica (ieri il deputato M5S Alessandro Melicchio ha chiesto un’attenzione particolare sulla vicenda) che dal sindacato. Oltre alla Uil, anche il Csa-Cisal mostra perplessità. Ed evidenzia che nelle carte della Regione «manca il dato essenziale: nomi e cognomi». Si tratterebbe, in sostanza, di una «stabilizzazione “anonima”», contrassegnata da «motivazioni formali» che il sindacato contesta. «Per giustificare la stabilizzazione dei giornalisti – particolare ripreso nell’interrogazione di Wanda Ferro –, si legge nell’integrazione dell’atto interno del 24 ottobre, “Appare opportuno tenere conto della preziosa professionalità (…) conseguita dai giornalisti dell’Ufficio Stampa (…), in quanto il lavoro dei giornalisti dell’ufficio stampa risulta molto importante e determinante poiché attraverso la produzione di comunicati stampa e l’organizzazione di conferenze stampa ed eventi, diffondono le notizie per conto della Regione”. E, scusate – si chiede il sindacato –, cosa avrebbero dovuto fare di diverso i giornalisti dell’Ufficio Stampa? Predisporre le delibere di Giunta o fare la rendicontazione del Por? E poi, siamo così sicuri che a livello sostanziale la comunicazione della Regione Calabria abbia funzionato così bene in questa legislatura? Siamo convinti che realmente in questo periodo sia stata effettuata la comunicazione istituzionale invece che, come appare a molti, fin troppo “politicizzata”».
Bianca Laura Granato

GRANATO: «REGIONE ASSICURI TRASPARENZA» «La Regione Calabria assicuri la massima trasparenza sulle stabilizzazioni e sul reclutamento di personale, soprattutto in questa delicata fase di avvicinamento alle elezioni regionali». Lo afferma, in una nota, la senatrice M5S Bianca Laura Granato, segretaria della commissione Istruzione pubblica e Beni culturali, a proposito dei recenti atti con cui il dirigente generale delle Risorse umane della Regione Calabria ha avviato le procedure di stabilizzazione di 31 lavoratori precari, tra cui giornalisti, secondo il Csa-Cisal in maniera discutibile. «Più volte, a poche settimane dal voto regionale, in Calabria – sottolinea la parlamentare del Movimento 5 Stelle – si sono registrate strane manovre, tipo distribuzione di fondi pubblici a pioggia, definizione di corsi formativi con rimborsi per i candidati selezionati e altre iniziative sospette, in un territorio da sempre caratterizzato, purtroppo, da situazioni di clientelismo derivate dallo sfruttamento politico del bisogno economico. Perciò occorre tenere gli occhi ben aperti e responsabilizzare i vari dirigenti, invitandoli, proprio alla luce di risapute pratiche del passato, a garantire la dovuta imparzialità degli uffici e la possibilità di controllare in ogni momento gli atti pubblici». «In questo senso – conclude Granato – la Regione Calabria difetta nell’aggiornamento dei dati, come conferma lo stato della sezione del portale istituzionale dedicata alla trasparenza. Mi appello a cittadini e sindacati perché contribuiscano alla vigilanza sugli atti riguardanti le assunzioni, le consulenze e tutti gli impegni di spesa, àmbiti già oggetto di nostre numerose denunce all’autorità giudiziaria».

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