CATANZARO «Non è che non ero o non sia interessato, ma vedo che il dibattito politico complessivo, non solo nel Movimento 5 Stelle, parte dall’identificazione del candidato posponendo il percorso programmatico e il percorso delle alleanze». Ferdinando Laghi, presidente dell’associazione internazionale Isde, in questi giorni è, probabilmente suo malgrado, uno dei protagonisti della scena politica calabrese. Corteggiatissimo dal Movimento 5 Stelle quale papabile candidato governatore alle prossime Regionali, Laghi si è defilato avendo riscontrato un campo poco praticabile, e oggi, partecipando a Catanzaro a un incontro sui cambiamenti climatici con gli studenti organizzato dalla senatrice pentastellata Bianca Laura Granato, spiega anche il perché, anche se l’impressione è che lasci comunque uno spiraglio aperto «a chi vorrà realmente cambiare la realtà calabrese».
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PARLA LAGHI Anzitutto, il presidente Isde ritiene «opportuno, per chi intende la politica come servizio e non come carriera, mettersi d’accordo prima sulle cose da fare e con chi farle, piuttosto che assumere un ruolo di candidato, di cui sarei stato e sarei onorato. Io credo che la nostra regione abbia bisogno di una svolta epocale, perché stiamo affondando, è una pena infinita. Vedo una regione tanto bella quanto disastrata, e la responsabilità di questo disastro ricade completamente su chi l’ha gestita finora in maniera clientelare e personalistica. Senza indicare singole responsabilità, è una corrente di pensiero: la politica calabrese – sostiene Laghi – ha utilizzato la Calabria proprio vantaggio personale, così non va bene».
E ancora «per il lavoro che faccio, per le vertenze che porto avanti devo essere necessariamente ottimista, perché altrimenti bisognerebbe restarsene a casa o andarsene ai giardinetti. Io continuerò a sperare a oltranza che ci sia un domani per la nostra terra, ma il domani non arriva per grazia ricevuta, lo dobbiamo costruire tutti quanti, giorno per giorno, sui territori. Me lo auguro, in ogni caso – dice Laghi – la mia attività era questa, è questa e sarà questa anche domani. Per quanto mi riguarda, per chi vorrà realmente cambiare la realtà calabrese, sono sempre stato, sono e sarò sempre disponibile».
L’AMBIENTE SOTTO I RIFLETTORI Ovviamente, al centro dell’attenzione da parte di Laghi c’è il tema dell’ambiente, e di questo ha parlato con gli studenti di Catanzaro nel corso di un incontro moderato dal giornalista Emiliano Morrone, alla presenza della Granato e del docente dell’Unical, Walter Nocito. La parlamentare M5S evidenzia «l’obiettivo di dare ai nostri studenti la possibilità di conoscere quello che si sta facendo per il loro futuro e per contrastare i cambiamenti climatici che possono mettere a repentaglio il diritto delle giovani generazioni a godere di un ambiente sano e sostenibile. Auspico che si vada, anche e soprattutto in Calabria, nella direzione di una vera svolta, per questo – aggiunge la Granato – è necessario indirizzare i ragazzi verso pratiche virtuose nel campo dell’ambiente».
Secondo Laghi «Il tema della tutela dell’ambiente non è solo una questione culturale ma è soprattutto una questione di sopravvivenza della specie umana. Il problema infatti è che stiamo costruendo le condizioni della non sopravvivenza della specie umana, forse è opportuno fare anzitutto questa sottolineatura. Sono molto lieto – dichiara il presidente Isde – di partecipare a questi incontri con gli studenti e con le future generazioni, che certo non meritano condizioni ambientali di rischio. L’attività antropica infatti sta sempre più costruendo queste condizioni: l’Oms ci dice a esempio che il 25% circa delle morti anticipate a livello planetario è dovuto all’esposizione a fattori ambientali, ci sono numeri drammatici. Ai ragazzi stiamo dando un patrimonio genetico a forte rischio. Non è giusto e non è etico, soprattutto se questo avviene per portare acqua, cioè soldi, a pochi sulla pelle e a scapito della salute di troppi o di tutti».
A sua volta Nocito si sofferma sulle «soluzioni» che – sostiene – «attengono alla sfera politica, ma anche alla sfera individuale di vivere la politica e d esprimere posizioni politiche. Dobbiamo in primo luogo ricordare che l’ambiente è multilivello, parte dal quartiere e arriva all’Onu. Per l’ambiente bisogna trovare varie soluzioni, anche innovative, ai vari livelli. In Italia c’è un grave problema, molto più grande che in altri paesi: non siamo ambientalmente avanzati e poi abbiamo un serio problema di tutela giuridica dei beni comuni nazionali, c’è da 12 anni una proposta di un grande calabrese, Stefano Rodotà, ancora non raccolta. Su questi temi dei beni comuni – conclude Nocito – la politica deve agire e approntare soluzioni, a livello internazionale la politica deve scrivere e rispettare gli accordi. Se non si recupera una garanzia di sopravvivenza dei beni comuni, peggiorerà l’ambiente». (cant.a.)
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