REGGIO CALABRIA «Le reazioni alla mia denuncia sul tentativo di prorogare le figure apicali del Consiglio Regionale calabrese, mettendo un’ipoteca sulla prossima legislatura, e sui tentativi di stabilizzare gli accoliti in possesso di contratti fiduciari alle dirette dipendenze dei politici calabresi, mi fanno capire che la situazione è ancora più grave di quanto appariva. Mi sono rivolto al Presidente Irto e invece mi si è risposto con una nota anonima di generici ‘uffici del consiglio regionale’ (ne avevamo scritto qui). C’è una completa e totale identificazione, nella Regione Calabria, tra la parte politica e la parte burocratica-amministrativa? Ci sono funzionari, nella nostra regione, che si sentono alle dipendenze della classe politica invece che dello Stato o ci sarà un moto di indignazione di tutti quei dipendenti regionali che pensano a fare solo il proprio lavoro (e sono la stragrande maggioranza) e sono stanchi delle vessazioni e delle influenze moleste di questa fallimentare classe politica?» Così il portavoce calabrese alla Camera dei deputati del MoVimento 5 Stelle Alessandro Melicchio in merito alla modifica del regolamento degli uffici e dei servizi e alle stabilizzazioni previste dal piano di fabbisogno triennale. «Sono incredibili le falsità vergate da questi cosiddetti uffici regionali. Basta leggere la modifica al regolamento apportata dall’Ufficio di Presidenza il 22 ottobre per smontare le loro menzogne e trovare quella proroga che loro dicono che non esiste e invece c’è. All’articolo 16 comma 1 troviamo scritto, testualmente, che, il segretario generale e il direttore generale ‘sono rinnovabili per un periodo di durata compreso tra un minimo di tre e un massimo di cinque anni’. Vogliono imporre, prorogandolo, l’attuale segretario generale al prossimo governo della regione, per mantenere il controllo della burocrazia anche quando verranno spazzati via dalle elezioni. Rinnovo la diffida al Presidente Irto: non si azzardi a farlo, nel prossimo Ufficio di Presidenza». Ma il parlamentare pentastellato torna anche sulle stabilizzazioni. «Dopo la mia denuncia anche il Consigliere Bova, che ha presentato una interrogazione in regione, si è accorto che tra coloro che hanno autocertificato i tre anni di servizio potrebbero trovarsi anche i fedelissimi, sistemati dalla politica, che però hanno un contratto fiduciario che è assolutamente esente dalle procedure di stabilizzazione previste dalla Legge Madia. L’onorevole Wanda Ferro, invece, non si capisce perché si sia rivolta al Governo, con una interrogazione che ricopia le esatte parole da me utilizzate nel mio primo intervento, e non chieda conto di quella che lei chiama una ‘nebulosa operazione’ ai consiglieri regionali di centrodestra o a quelli che, e sembrano che siano addirittura in maggioranza, sono presenti nell’Ufficio di Presidenza. Il MoVimento 5 Stelle invece continuerà a segnalare, anche per un possibile danno erariale, squallide operazioni di fine regime del potere politico e burocratico delle Giunte regionali e degli uffici di Presidenza del Consiglio regionale responsabili di eventuali illegittimità».
x
x