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Fondi Ue, Aieta: «Consiglio ai colleghi maggiori approfondimenti»

Il presidente della Commissione bilancio interviene a seguito dello sblocco dei pagamenti per il Programma operativo della Calabria da parte della Commissione europea

Pubblicato il: 10/11/2019 – 11:49
Fondi Ue, Aieta: «Consiglio ai colleghi maggiori approfondimenti»

REGGIO CALABRIA «Nel giorno in cui apprendiamo che la Commissione europea ha sbloccato i pagamenti per il Programma operativo della Calabria che gestisce i fondi europei del Fesr e del Fse (Por Fesr-Fse), è necessaria una scrupolosa valutazione. Ho letto nei giorni scorsi analisi e commenti di colleghi di maggioranza che rimproverano all’Amministrazione regionale la mancata capacità o, peggio, la mancata volontà di concordare con Bruxelles un’azione incentrata su poche grandi direttrici di investimento. Mi permetto di consigliare maggiori approfondimenti sulla materia in quanto, probabilmente, non si hanno chiare le tappe fondamentali che hanno caratterizzato la costruzione dei Programmi Operativi Regionali unitamente agli strumenti e alle modalità che ne regolano il loro funzionamento». Lo afferma, in una nota, Giuseppe Aieta, presidente della Commissione regionale Bilancio. «Si rende necessario ricordare – prosegue Aieta – che i Regolamenti Comunitari (nella specie il 1303/2013) impongono che la Programmazione 2014-2020 concentri le risorse su specifici obiettivi tematici. Per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale della Calabria, così come avvenuto nelle altre regioni del Mezzogiorno, il 50% delle risorse sono state concentrate sulle quattro aree che contribuiscono maggiormente alla realizzazione della strategia Europa 2020: Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione; Agenda digitale; Competitività dei sistemi produttivi; Energia sostenibile e qualità della vita. È grazie a questo imponente investimento sui 4 pilastri sanciti dalla Strategia Europa 2020, che oggi la Calabria può dire di registrare importanti progressi su asset territoriali fondamentali, come ad esempio, nell’incremento delle unità abitative che accedono alla banda larga (oltre 73.000), negli oltre 300 ricercatori e addetti coinvolti in progetti di ricerca e innovazione, nelle circa 460 piccole e medie imprese sostenute in una Regione che soffre per un sistema produttivo debole e frammentato, per gli oltre 230 Comuni sostenuti su azioni incentrate sul tema del risparmio energetico, del trasporto sostenibile e nella riduzione dell’emissioni di CO2». Continua poi Aieta: «Occorre ancora che nella Programmazione 2014-2020, il Por Calabria, ha riservato una grossa fetta di risorse, circa il 30% dell’intera dotazione Fesr (270 milioni di euro), all’implementazione delle strategie Urbane sostenibili e alle Strategie sulle aree interne. Tale ulteriore concentrazione finanziaria è stata programmata ed attuata grazie ad un laborioso tavolo di confronto tenutosi tra l’Autorità di Gestione, i Dirigenti Generali dei Dipartimenti regionali, i funzionari e gli esperti dell’amministrazione regionale, i Sindaci ed i delegati delle amministrazioni comunali». Per il presidente della commissione bilancio «sembra paradossale che, nonostante la Calabria sia riuscita a superare del 16% il target di spesa previsto al 31 dicembre 2018, con una grande performance che l’ha portata a non incorrere nel disimpegno automatico, e raggiungere con 7 mesi di anticipo il target nazionale previsto per luglio 2019 (pari a circa 413 milioni di euro), tutto ad un tratto il problema sia quello delle direttrici di investimento. Le quali sono mutuate e decise nell’ambito di un ampio percorso di partecipazione, nel quale Commissione Europea, Stati e Regioni, condividono i propri fabbisogni nel più ampio quadro delle dinamiche politiche, economiche e sociali su scala europea. Mai come in questa programmazione la concentrazione delle risorse comunitarie su temi specifici è stata così accentuata, e mai come in questa programmazione ogni intervento del Por Calabria per essere finanziato, deve essere funzionalmente connesso ed organico ad un programma regionale che ne fissa obiettivi, finalità e risultati. È vero, la Calabria con 18,42 punti registra un indice di competitività regionale in calo rispetto al 2010 ed oggi è al posto 244 in Europa, come è anche vero che ha tenuto sostanzialmente rispetto al dato del 2013. Se la Calabria oggi fosse competitiva non staremmo qui a parlare di fondi strutturali».

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