Prestiti con interessi superiori al 121%, arrestato un uomo del clan Greco

LAMEZIA TERME Costringeva le vittime a versare mensilmente rate con interessi pari al 121,66% dietro minacce e ricatti. Non solo le aveva convinto, non riuscendo le stesse ad onorare il debito usuraio sempre più crescente, a cedere le loro attività commerciali. Con l’accusa di usura ed estorsione le fiamme gialle di Lamezia Terme hanno arrestato Carmelo Furci, 48enne lametino con precedenti penali e ritenuto affiliato al clan Greco che opera nella zona. Il provvedimento è scaturito da una complessa indagine, coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Falcone, al termine della quale il gip di Lamezia Rossella Prignani ha emesso l’ordinanza che ha portato all’arresto del 48enne e al sequestro di beni nella disponibilità dell’uomo.
In particolare, le indagini delle fiamme gialle sono partite lo scorso agosto quando sono stati acquisiti una serie di indizi sull’elargizione di prestiti usurari a due commercianti lametini che versavano in gravi difficoltà finanziarie.
Proprio grazie all’attività investigativa, i finanzieri lametini sono riusciti a ricostruire i rapporti finanziari di natura illecita tra l’usuraio e le vittime. Da quanto emerso il 48enne avrebbe elargito ai due commercianti due distinti prestiti pretendendo interessi quantificati al 121,66%: nel dettaglio, le persone offese hanno ricevuto un primo prestito di 10mila euro nel luglio del 2018, a fronte del quale l’indagato ha preteso il pagamento di € 1.000,00 mensili quali rate di interessi fino al momento in cui i debitori non sarebbero stati in grado di restituire la somma capitale per intero.
L’altro prestito, stando alla ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato poi erogato con le stesse modalità, nel dicembre del 2018 per un ammontare complessivo di 90mila euro.
In questo caso l’indagato ha preteso il pagamento di interessi mensili per 9mila euro con termine stabilito al momento in cui i debitori non sarebbero stati in grado di restituire la somma capitale in un’unica soluzione.
Tali condizioni hanno portato i due commercianti ad una situazione finanziaria di “non ritorno”, poiché non hanno potuto far fronte a tale esosa pretesa, riuscendo a corrispondere al loro “finanziatore” solo una minima parte di interessi quantificati in 32mila euro.
A questo punto il loro aguzzino in un crescendo di minacce, aveva ormai convinto le sue vittime ad effettuare la cessione delle loro attività commerciali. Solo grazie all’esecuzione dei provvedimenti giudiziari applicati nel corso dell’operazione si è impedito che il disegno criminale del 48enne si compiesse.
L’uomo deve rispondere dei reati di usura aggravata, in quanto commessa a danno di persone esercenti attività di impresa in grave stato di disseto finanziario, estorsione ed esercizio abusivo del credito.
Contestualmente, le fiamme gialle hanno sequestrato, quale provento dell’attività criminale messa in piedi dall’uomo un Suv e un’utilitaria, nonché la somma di 32mila euro pari agli interessi corrisposti dalle vittime dal mese di gennaio al mese di agosto del 2019.
Le indagini, nonostante la complessità e la delicatezza della vicenda e la ritrosia delle vittime nel riferire i fatti di cui erano a conoscenza, sono state portate a termine in circa sessanta giorni.