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E Oliverio rilancia: «Il Pd ritrovi il giusto cammino»

Da Siderno il governatore si sofferma sulla rinuncia di Rubbettino: «Florindo è un amico, ma la sua vicenda è stata gestita dal partito in modo non serio»

Pubblicato il: 18/11/2019 – 7:57
E Oliverio rilancia: «Il Pd ritrovi il giusto cammino»

SIDERNO «Mi auguro che il Pd ritrovi il cammino giusto per evitare di procurare danni a se stesso e alla Calabria, perché io la sto soffrendo questa cosa». A poche ore di distanza dall’annuncio di Florindo Rubbettino, il governatore Mario Oliverio, ricandidato ma osteggiato dal Pd nazionale, rilancia e invia un nuovo messaggio alla segreteria democrat di Zingaretti. Da Siderno, ospite di un’iniziativa per la presentazione del libro di Michele Drosi a lui dedicato, Oliverio, in conclusione di un intervento lungo oltre 40 minuti, si sofferma anche sugli eventi ultimi che riguardano le Regionali. «Il Pd – spiega il governatore – sta commettendo un grave errore, perché non si può fare una proposta che si porta davanti al segretario nazionale di un partito senza il coinvolgimento dei territori e ancor più una proposta che non è istruita per cui si espone il segretario nazionale. Conosco Rubbettino, persona e imprenditore serio, questo è fuori discussione, è un amico, lo conosco non da oggi. Ma vi sembra una cosa seria che si accompagni – e non parlo dell’accompagnatore, a proposito di rinnovamento… ma non ne parlo perché non voglio creare polemiche – Rubbettino dal segretario del partito, lo si annunci con tanto clamore e dopo due giorni c’è la rinuncia all’investitura? Di che stiamo parlando? Mi auguro – prosegue Oliverio – che il Pd, e qui mi rivolgo a Zingaretti, ritrovi il cammino giusto per evitare di procurare danni a se stesso e alla Calabria, perché io la sto soffrendo questa cosa. Vengo dal Pci, dal Pds, dai Ds, sono stato in continuità con la fondazione del Pd e sono parte della comunità democratica, è parte della mia carne e del mio vissuto questa storia. La vivo con grande sofferenza e per questo dico che si sta commettendo un errore grave a forzare le regole, a voler imporre dall’alto sui territori scelte che invece devono essere fatte con il coinvolgimento dei territori».
Oliverio poi ribadisce: «Io non ho chiesto niente, sono stato sostenuto da 250 sindaci e da gran parte dei circoli. Si venga qui, si discuta, ci sono altre proposte? Ci si confronti, non si calino dall’alto sulla stampa o attraverso comunicati. Si venga qui, ci si confronti e si trovi la via per ricomporre, per costruire soluzioni positive. Io non ho mai detto “Oliverio o la morte”, ma non è possibile subire violenze. Ci sarebbe spazio per le primarie, certo, se non si vogliono fare le primarie si facciano altre consultazioni, si organizzi un percorso per evitare di portare in un vicolo cieco il Pd, la coalizione, soprattutto la Calabria. Perché in questi anni – rileva il presidente della Regione – abbiamo avviato un lavoro: non sono un superuomo né un Re Mida, ma abbiamo lavorato in condizioni difficilissime per impostare un lavoro, abbiamo realizzato risultati importanti, anche con difetti, con problemi. E’ una base che ci consente di proiettare la Calabria nel futuro, perché interrompere questo percorso? Non sto dicendo “Oliverio per forza”, può esserci un percorso condiviso, ma perché disarticolarlo?
Io con amarezza vivo questa condizione, ma la vivo con dignità, perché la storia della sinistra in cui h maturato la mia esperienza politica mi ha insegnato tata alta, dignità, diritti, rispetto degli altri. Abdicherei a questa bussola che mi ha insegnato la mia storia politica di sinistra se – conclude Oliverio – rinunciassi perché c’è un vertice a Roma, determinato non so da chi e sulla base di quali motivazioni, che decide sulla testa delle comunità. Questo non va bene, ed è mio dovere difendere la dignità mia e della mia regione».

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