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Agguato a Campana, l'ombra della vendetta sull'uccisione di un agricoltore

La vittima, Francesco Madera, era stato coinvolto nel 2009 nell’omicidio di Bernardo Rossano, in seguito al quale aveva riportato una condanna. Indagano i carabinieri. Forse usate due armi. Facciol…

Pubblicato il: 19/11/2019 – 11:19
Agguato a Campana, l'ombra della vendetta sull'uccisione di un agricoltore

CAMPANA Potrebbe essere una vendetta legata a un crimine che affonda le proprie radici nel passato. La scorsa notte, in contrada Vaccarizzo di Campana, è caduto sotto i colpi di un killer Francesco Madera, 55 anni, imprenditore agricolo. L’agguato si sarebbe consumato a colpi di fucile; il corpo di Madera è stato trovato da uno dei suoi due figli.

A fare fuoco sarebbe stato, secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, un sicario arrivato sul posto a bordo di un’auto. Madera nel 2009 era stato coinvolto nelle indagini sull’uccisione di un 32enne della zona, Bernardo Rossano, a seguito di una lite. Sul delitto compiuto indagano i carabinieri. Il corpo della vittima è stato trovato nei pressi di un’azienda agricola poco fuori dal centro abitato, vicino al cimitero. Dopo aver compiuto il delitto, 10 anni fa, Madera si era costituito ed aveva scontato la pena inflittagli dai giudici. La salma è stata trasportata nell’ospedale di Rossano per l’esame autoptico.
USATE DUE ARMI. FACCIOLLA: «CERCHIAMO DI CAPIRE PERCHÉ FOSSE LIBERO» Madera secondo una prima ispezione potrebbe essere stato ucciso con due armi diverse, un’arma da fuoco e un’arma impropria. Sarà l’esame autoptico, comunque, a fare chiarezza. È quanto ha riferito il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla.
«Stiamo cercando di capire – ha aggiunto il magistrato – cosa è avvenuto. Stiamo lavorando su una pista precisa. Stiamo anche cercando di capire perché Francesco Giuseppe Madera, coinvolto in un omicidio avvenuto una decina di anni fa, fosse libero».
L’uomo, infatti, il 6 febbraio 2009 sparò due colpi di fucile contro Bernardo Rossano, di 32 anni, uccidendolo. Quindi chiamò i carabinieri e si costituì. All’origine di quel delitto, secondo quanto fu accertato, vi erano continui litigi per vicende legate ai confini di alcuni terreni e ad alcuni lavori agricoli.

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