CATANZARO Proseguono spediti i lavori nella struttura dell’ex ospedale militare di Catanzaro, destinato a diventare sede della Procura nel capoluogo. Mercoledì il procuratore Nicola Gratteri e il presidente della Corte d’Appello, Domenico Introcaso si sono recati a visionare l’avanzamento dei lavori. Con qualche piacevole sorpresa. «Siamo rimasti positivamente meravigliati – ha affermato Gratteri – dato che stanno rispettando appieno la tabella di marcia e, anzi, in alcuni punti il cantiere è parecchio avanti». Sul posto erano presenti tutti i progettisti, il direttore dei lavori e i responsabili della sicurezza. Altra bella notizia è stata la scoperta di antichi affreschi e antiche trame in muratura. Lo spiega lo stesso procuratore: « Vi sono sostanzialmente due cantieri, uno specializzato nella ristrutturazione della parte antica perché, come sappiamo, l’ex ospedale militare nasce sulle vestigia di un bellissimo convento del ‘400. Qui stanno eseguendo un restauro della struttura. Addirittura togliendo parti di intonaco sono stati trovati degli affreschi e una particolare orditura della muratura che non sarà coperta ma lasciata così come è stata trovata».
Il secondo cantiere riguarda l’area moderna. «Per quanto riguarda la parte nuova sarà una costruzione avveniristica perché saranno utilizzati materiali ecocompatibili, a basso impatto ambientale con un risparmio energetico notevole. Sarà, al momento, l’unica opera pubblica in Italia costruita con questo tipo di caratteristiche. Speriamo che vengano rispetti i tempi così che tra un anno e mezzo o due potremo trasferire gli uffici nella nuova struttura». La nuova Procura permetterà di risparmiare circa un milione e 800mila euro di fitti «perché nel nuovo edificio si trasferirà non solo la Procura ma anche le sezioni della polizia giudiziaria, parte della Corte d’Appello, con sala riunioni, biblioteche, la sede del magistrato per gli usi civici, l’archivio. Sarà, inoltre, preservato il bosco per gli usi civici», dice Gratteri. Un’opera non solo destinata al lavoro della magistratura ma anche alla città. «Vi sarà la possibilità, di sabato o domenica, quando queste stanze non saranno utilizzate dalla Procura, di fare dei concerti o dei convegni, in modo che anche la città possa godere di quest’opera».
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