di Antonio Cantisani
CATANZARO L’ultima riunione, tenuta nei giorni scorsi, ha avuto un taglio prettamente operativo, perché sul piano politico la strada è ormai tracciata e quindi si tratta adesso di scendere sul concreto. Per questo gli “oliveriani” da lunedì hanno messo in moto la “macchina” elettorale per guidare il governatore uscente nella corsa per la (difficilissima) riconquista della “Cittadella”.
Non ci sarà il Pd “ufficiale”, in questa aggregazione che – riferiscono fonti accreditate – sta prendendo forma giorno dopo giorno, e non si perderà più un minuto di tempo per aspettare i democrat, tra l’altro nemmeno invitati all’ultimo tavolo presieduto dal segretario del Psi Gigi Incarnato, nella sua qualità di coordinatore della coalizione che nel 2014 sostenne il vincente Oliverio e e che a distanza di cinque anni ritenta l’”impresona”. Ci sarà, però, molto del Pd “ufficioso” che si è sganciato dal percorso imposto dalla segreteria nazionale di Zingaretti e veicolato dai suoi “colonnelli” Nicola Oddati e Stefano Graziano, con risultati in verità – almeno finora – piuttosto impalpabili, se è vero che i democrat ancora brancolano sostanzialmente nel buio sia sul nome del candidato governatore del dopo-Oliverio sia sul perimetro delle alleanze (ridotte al lumicino dopo il no del Movimento 5 Stelle). I dem che stanno affiancando Oliverio in quella che è ormai una vera e propria “crociata”, da condurre fino in fondo anche al prezzo di essere cacciati dal Pd, alle prossime Regionali, sono pronti a intruppare le liste che il centrosinistra “oliveriano” sta già definendo.
Nell’ultimo tavolo, quello di lunedì scorso, infatti, la coalizione ha piantato alcuni punti fermi, come quello di aprire i tavoli per calibrare il programma in base alle indicazioni emerse dalla “Leopolda” oliveriana di un paio di settimane fa e soprattutto di insediare il tavolo per l’allestimento delle liste. Una strategia, sotto questo aspetto, sarebbe già stata messa a punto da Oliverio e dalla sua coalizione per il lancio di uno schieramento che – nelle intenzioni del governatore – dovrebbe avere un tratto soprattutto civico: il varo di quattro liste “pilastro”, cioè liste competitive al massimo, alle quali poi farebbero da corona e da cornice altre due-tre liste che si potrebbero definire “laboratorio”.
Secondo fonti accreditate, le prime, le liste “pilastro”, sarebbero praticamente chiuse, si tratterebbe giusto di definire quale dettaglio. Ci sarà sicuramente una lista del (candidato) presidente, nella quale potrebbero confluire i “pesi massimi” della coalizione come i consiglieri uscenti di ormai acclarata fedeltà oliveriana, come Flora Sculco, Giuseppe Aieta, Orlandino Greco, Francesco D’Agostino, Mauro D’Acri, Michele Mirabello, Giovanni Nucera, poi una lista dei riformisti di sinistra che sarebbe “curata” da Incarnato, e due liste di sindaci, suddivisi a seconda della grandezza dei Comuni. Ma ci sono alcuni “big”, come la Sculco e Greco, che in realtà starebbero anche valutando la possibilità di allestire liste di propria diretta emanazione, se si considera che gli Sculco già cinque anni fa diedero vita a una squadra capace di superare il quorum e che Greco guida un movimento, Italia del Meridione, che sta lavorando molto sul territorio. E intanto, gli “oliveriani” starebbero lavorando per puntellare l’”armatura” dello schieramento con altre due-tre liste aperte alla società civile, nelle quali schierare giovani, imprenditori, sindacalisti ed esponenti dell’associazionismo da lanciare nella sfida delle Regionali con l’obiettivo di facilitare un primo ricambio della scena politica regionale.
In più, il fronte pro-Oliverio starebbe guardando con estrema attenzione alle evoluzioni (involuzioni..) del Pd, perché lo stallo e la litigiosità dei democrat starebbero creando più di un mugugno e di un timore negli anti-oliveriani e starebbero creando preoccupazione nella sinistra occupata da Articolo 1, nella quale militano anche esponenti di primo piano – giusto qualche nome per intendersi, Nico Stumpo e Nino De Gaetano– la cui storia sicuramente è più vicina a una figura quale quella di Oliverio che non a qualche candidato presidente scovato dagli zingarettiani ma dal profilo politico indistinto (se non di centrodestra). (a. cant.)
x
x