REGGIO CALABRIA È la nuova ondata del movimentismo di sinistra, l’opposizione silenziosa a Salvini (nonostante l’ex ministro dell’Interno sia anch’egli, al momento, lontano dal governo). Nato a Bologna qualche giorno fa dall’idea di quattro trentenni, il movimento delle Sardine – chiamato così nella speranza che a Piazza Maggiore il 14 novembre si sarebbe stati molto stretti, come poi avvenuto – sta esplodendo in tutta Italia, compattando un fronte civista di variegata natura politica. Dai comunisti ai democristiani, tutti uniti (per ora) in nome di antifascismo e antirazzismo.
SARDINE CALABRE Anche in Calabria, seppur con qualche giorno di ritardo, il nuovo fronte “ittico” sta provando a organizzarsi. Lanciato ieri pomeriggio, il gruppo Facebook conta già oltre 2700 membri. Com’è normale in un movimento trasversale e nascente, il neonato movimento sta cercando innanzitutto di darsi un’identità ideologica, mantenendo fermi i capisaldi della «resistenza alle politiche reazionarie».
IN CERCA D’IDENTITÀ «Leggiamo molti post su chi e perché possa o debba far parte delle “sardine” con richiami ad appartenenza partitica – scrive su Facebook l’attivista reggino Filippo Sorgonà, già volto storico di molti movimenti civici di sinistra – Ci sembrano fuorvianti questi argomenti perché essere “contro” Salvini equivale ad essere contro le politiche manipolatrici reazionarie e nazionaliste che si nutrono della paura e delle incertezze della gente comune colmando un vuoto culturale e politico che è veramente il problema serio internazionale di questo momento storico». «Ecco perché essere “sardina” – prosegue l’attivista – non è solo un atto di resistenza oppositiva ma anche e soprattutto un’autodeterminazione per i diritti inalienabili, la libertà, la giustizia sociale e la stessa umanità. Se siamo qui, da qualsiasi percorso si provenga, è auto evidente che sentiamo messi in discussione i valori costituenti di qualsiasi comunità civile». «Ci stiamo confrontando con gli amici con cui abbiamo lanciato il gruppo per individuare tempi e forme efficaci per creare degli appuntamenti regionali nelle varie città – ha ulteriormente annunciato Sorgonà – e, volendoci confrontare anche con rete nazionale, vi chiediamo un pochino di pazienza con l’impegno che non attenderemo che scemi questa energia ma, semplicemente, cercheremo di concentrarla e moltiplicarla». Nel frattempo, il neonato movimento Sardinista calabrese tenta di organizzarsi per iniziative sul territorio: una possibile data per una manifestazione regionale è quella del 30 novembre a Reggio.
BALCONI E STRISCIONI Partì però proprio dalla Calabria, in occasione della campagna elettorale per le Europee, la contestazione al leader della Lega, Matteo Salvini e Jasmine Cristallo, 38 anni, ne fu la principale protagonista. Azioni di protesta accolsero l’allora ministro e vicepremier a Catanzaro e Soverato, con striscioni di dissenso appesi ai balconi dei palazzi che si affacciavano sulle piazze in cui il capo della Lega teneva i suoi comizi. Davanti al movimento delle Sardine nato in questi giorni in Emilia Romagna, anche i calabresi hanno reagito con attenzione e curiosità. «In questi giorni – racconta Cristallo – il mio telefono non ha mai smesso di squillare. C’è tanta gente pronta a scendere nelle piazze – continua – ma le sardine calabresi o acciughe catanzaresi non possono solo andare in piazza, serve una proposta. C’è un grande fermento intorno al movimento, ma in Calabria c’è una riserva: come facciamo ad organizzare un’ iniziativa così importante se poi i partiti ci fanno capire che non hanno alcun interesse davanti all’avanzare della destra a cui non riescono a rispondere con una proposta credibile?». «Fondamentalmente – spiega ancora l’attivista – questo incrinarsi della figura onnipotente della Lega è iniziato qui al Sud, a Catanzaro, quando ancora il signor Salvini era ministro. I balconi hanno rappresentato una svolta che, però, i partiti non hanno saputo dare». La critica maggiore, dunque, è rivolta proprio alle forze politiche che dovrebbero contrastare Salvini: «Il Pd non e’ in grado di trovare un’alternativa alla destra in Calabria – sottolinea Cristallo – e un’eventuale manifestazione in Calabria non potrà essere supportata da una proposta, affidando questa terra alla destra senza nemmeno una competizione». (frac)
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