di Gaetano Megna
CROTONE Tra non molto non ci sarà più spazio nemmeno nella camera mortuaria e i defunti di Crotone dovranno essere trasportati in altri cimiteri. La situazione al cimitero pitagorico è drammatica: non ci sono nuovi loculi e non c’è la possibilità, almeno per il momento, di procedere con le estumulazioni dei defunti “datati” per fare posto ai nuovi. A conti fatti, i loculi in costruzione (360) dovranno essere consegnati entro il prossimo mese di maggio. Questo prevede il contratto stipulato con la ditta appaltatrice. Nel palazzo comunale si racconta che ci sarebbero responsabilità precise degli uffici tecnici e in particolare del dirigente Giuseppe Germinara, quello coinvolto nell’inchiesta della piscina olimpica comunale, per via dei tempi dilatati nell’apertura delle buste della gara che ha assegnato i lavori. L’assegnazione alla ditta sarebbe potuta avvenire già nel mese di febbraio scorso e, invece, è stata formalizzata con cinque mesi di ritardo, lo scorso mese di luglio. I racconti sulle ragioni del ritardo sono diversi. L’incomprensione cresce se si tiene conto del fatto che, secondo calcoli fatti da esperti, il Comune – rispetto ai costi che deve affrontare per costruire i loculi – incassa somme maggiori. Nonostante la convenienza per le casse pubbliche, i loculi non ci sono e non si può nemmeno procedere all’estumulazione dei defunti “datati”, perché lo può fare solo una ditta specializzata del settore.
Una ditta che abbia anche la possibilità di smaltire correttamente i rifiuti speciali derivanti dalle attività. C’è bisogno di una nuova gara d’appalto e i tempi sono ristretti, perché a Crotone si registra una media di 35 decessi al mese. Lo scorso mese di febbraio sono stati addirittura 60. A conti fatti sino al prossimo mese di maggio ci saranno circa 200 defunti senza un loculo e, quindi, ci sarà bisogno di trasportare i morti di Crotone in altri Comuni.
I parenti di molti defunti sono costretti a fare visita ai propri cari recandosi nella camera mortuaria, che spesso è affollata anche per la presenza dei vivi. Stamattina il marito di una donna, morta il 31 ottobre scorso, ha detto che «la figlia si rifiuta di andare al cimitero, perché non vuole vedere i resti della mamma allocati in quella situazione». L’uomo spera di trovare presto una soluzione al problema. La camera mortuaria è già satura e volendo restringere gli spazi per fare posto ai nuovi arrivi non ci sono nemmeno i cavalletti per poggiarli.
I materiali scarseggiano tanto che, qualche giorno fa, l’attuale responsabile del cimitero, una funzionaria del Comune, ha dovuto mettere mano al proprio portafoglio per fare fronte a una delle emergenze che erano scoppiate. Non ci sono nemmeno i contenitori per rifiuti speciali. C’è anche una situazione di precarietà per quanto riguarda gli addetti: i lavoratori sono in tutto tre e tutti invalidi.
Lo scorso mese di febbraio al cimitero sono stati assegnati sei lavoratori in mobilità: uno si è adattato a fare l’elettricista, un altro collabora nell’ufficio e quattro coadiuvano i tre dipendenti comunali. Il prossimo mese di febbraio i sei lavoratori in mobilità non ci saranno più, perché è in scadenza l’incarico. A febbraio ci sarà, quindi, anche l’emergenza lavoratori. La situazione si aggrava con il passare dei giorni e i lavoratori del cimitero, alcune volte, rischiano di essere aggrediti dai familiari dei defunti che attribuiscono a loro le carenze.
La crisi del cimitero è coincisa con quella al Comune, dove il prossimo 4 dicembre dovrebbe essere nominato il commissario prefettizio in seguito alle dimissioni presentate dal sindaco Ugo Pugliese. L’attuale gestione comunale, precaria per la situazione che si è venuta cerare, non aiuta a individuare soluzioni praticabili e l’emergenza cresce. (redazione@corrierecal.it)
x
x