CATANZARO Nel 2017 il tax gap dell’Imu, ossia il divario tra gettito teorico ed effettivo, è stimato a circa 4,9 miliardi: pari al 25,8% del gettito Imu teorico. Mentre quello della Tasi è a circa 247 milioni, pari al 26,5% del gettito teorico. È quanto emerge dalla Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva anno 2019, allegata alla Nota di aggiornamento al documento di Economia e Finanza.
A livello regionale per il tax gap Imu la maglia nera della Calabria con il 46,2% del gettito teorico mentre la Valle d’Aosta è quella con il gap più basso (13,2%).
I valori più elevati di evasione si registrano nelle regioni meridionali come la Campania dove il tax gap registrato è pari al 37,6% del gettito teorico, Sicilia (36%) e in Basilicata (35,5%). Valori più bassi si osservano, invece, in Emilia Romagna (14,8%), in Liguria (17,3%) e nelle Marche (18%). Da un confronto della propensione al gap Imu per provincia si osserva nel passaggio dal 2016 al 2017, una diminuzione della propensione al gap per la maggior parte delle province. Diminuzioni della propensione al gap si osservano per le province di Ravenna (dove l’indicatore scende dal 14% all’8,5%), La Spezia (dal 24% al 22,4%), e Lodi (dal 24% al 22,5%). Le maggiori variazioni in aumento si registrano, invece, per le province di Catanzaro (da 40,3% a 57,5%), Biella (da 14,1% a 16,9%) e Ogliastra (da 43,8% a 45,7%).
A livello regionale, anche per quanto riguarda il tax gap della Tasi l’indicatore più alto si registra il Calabria con il 51% del gettito teorico mentre il più basso è nelle Marche con il 13,3%. I valori più elevati sono, anche in questo caso, nelle regioni meridionali. In particolare in Sardegna (37% del gettito teorico), in Basilicata (36,4%) e in Campania (35,5%). Valori più bassi si osservano, invece, in Piemonte (16,9%), in Emilia Romagna (15,4%) e in Liguria (14,7%).
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