REGGIO CALABRIA E se il centrodestra reggino, diviso e ancora in cerca di un candidato, si affidasse proprio a lui? È certamente una boutade, ma il consenso di cui gode il presidente della Reggina Luca Gallo è enorme, il dissenso di buona parte dei tifosi nei confronti del primo cittadino, ancora di più.
Facciamo un passo indietro: qualche giorno fa, il sindaco Falcomatà, invitato ad una trasmissione dedicata agli amaranto su una tv locale, risponde alla domanda del giornalista Andrea Ripepi sulle voci – risalenti all’anno scorso – di un interesse della famiglia Moratti per l’acquisto della squadra amaranto. Falcomatà, come è cortesia, risponde, raccontando dei contatti effettivamente avvenuti e, però, sostenendo che la trattativa fosse quasi già conclusa, implicando (forse) che soltanto l’offerta di Gallo avrebbe interrotto l’interesse dei petrolieri lombardi per il club di via delle industrie.
Un’insinuazione evidentemente intollerabile per l’entourage di Gallo – ormai assurto allo status di semidivinità nel pantheon di parecchi reggini – che ha risposto al sindaco con una durissima nota: «Nelle more della sottoscrizione del preliminare di compravendita e quindi, ben prima del closing – si legge nella nota della società amaranto – il presidente Luca Gallo fece espressa richiesta di conoscere se eventuali altri imprenditori avessero avanzato proposte formali o virtuali per l’acquisizione della Reggina al fine di non ledere la sensibilità di qualsivoglia imprenditore.Le risposte avute dalla vecchia proprietà furono chiare nel dire che alla data del 21/12/2018 nessuno aveva manifestato alcun tipo di interesse all’acquisizione della Reggina, tanto è vero che era in corso lo sciopero dei calciatori con intervento dell’Aic e che la situazione era stata considerata critica anche dalla Lega stessa». Qui Gallo manda un messaggio alla tifoseria e all’amministrazione: senza di lui il calcio a Reggio sarebbe morto. Poi l’accusa: «Non si comprende, in un momento storico dove la Reggina non solo ha riacquistato quella dignità che merita ma risulta essere protagonista anche nei risultati sportivi, il motivo per cui il primo cittadino debba, con dichiarazioni quanto meno inopportune, cercare di destabilizzare un ambiente entusiasta e positivo, dimenticando tutte quelle occasioni in cui la società è dovuta intervenire al fine di risolvere le inadempienze del Comune stesso: una su tutte il ritardo nel posizionamento dei seggiolini in Tribuna Est».
Se si vuol comprendere ciò che questa nota ha scatenato, basta visitare i gruppi Facebook del tifo amaranto: la stragrande maggioranza degli utenti è schierata dalla parte del presidente Gallo, e attacca violentemente Falcomatà, reo di aver «destabilizzato».
È forse il timore di perdere troppi consensi che, probabilmente, convince il sindaco metropolitano, poche ore dopo, a tornare sulla questione, facendo parziale retromarcia: «Rispondendo alla domanda del cronista, conduttore della trasmissione – si legge nella replica del primo cittadino – il sindaco ha raccontato lo svolgersi delle vicende, risalenti a circa un anno fa, ribadendo comunque che l’arrivo del presidente Gallo è stato risolutivo di una vicenda che ha rischiava un epilogo negativo. In tal senso il sindaco Falcomatà ha accolto con estremo favore la decisione del presidente Luca Gallo di investire nella Città di Reggio Calabria, incontrandolo nella sua stanza di Palazzo San Giorgio pochi giorni dopo la conclusione della trattativa con la precedente proprietà».
Questione chiusa? Assolutamente no. Oggi la Reggina diffonde una nota autorevole: quella firmata da Angelomario Moratti, figlio di Massimo. «Riguardo alle voci che sono state riportate nel corso degli ultimi giorni relativamente ad un interesse da parte di mio padre, Massimo Moratti, di valutare l’acquisto della società Reggina 1914 – scrive il petroliere – occorre precisare che non si tratta di notizie vere. Massimo Moratti non ha mai valutato l’acquisto della Reggina, nè ha mai incontrato il sindaco di Reggio Calabria come neppure alcun dirigente della passata società. Sono stati effettivamente svolti una serie di incontri esplorativi, per una forma di naturale cortesia da parte mia, successivamente ai quali si è valutato di non procedere con la formalizzazione di alcuna offerta per l’acquisto della società come neppure ad un rilancio all’offerta avanzata dal Presidente Gallo».
C’è tensione, tra la società amaranto e Palazzo San Giorgio ma, soprattutto, c’è la disavventura di consensi di Falcomatà, che va in tv a raccontare un aneddoto e finisce processato sul web, tenta di recuperare e viene nuovamente censurato. La parabola politica di una Reggina prima in classifica e di un sindaco che, a pochi mesi dalle elezioni, prova a tenere il passo.
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