Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia ha deliberato «di impugnare la legge della Regione Calabria n. 34 del 04/10/2019, recante “Provvedimenti urgenti per garantire l’erogazione dei servizi sanitari in ambito regionale”, in quanto le disposizioni in essa contenute relative ai rapporti di lavoro del personale delle aziende sanitarie regionali interferiscono con le funzioni demandate al Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario, in violazione dell’art. 120 della Costituzione». Inoltre, secondo la valutazione del governo, la legge «ponendosi in contrasto con i principi di coordinamento della finanza pubblica e con il principio di copertura finanziaria, la legge viola gli articoli 117, terzo comma, e 81 della Costituzione. Le questioni relative al personale precario saranno considerate nell’ambito dell’esame parlamentare della manovra di bilancio». La norma impugnata è la cosiddetta “salva-precari”.
La legge stabilisce la concessione di una proroga per i lavoratori precari del settore e ha ottenuto il unanime del consiglio regionale nella seduta dell’1 ottobre scorso. La decisione del governo arriva poche ore dopo l’impegno preso dal ministro Speranza proprio nei confronti dei precari della sanità calabrese e salutato con favore sia da Articolo Uno, gruppo politico del ministro, che dal governatore Mario Oliverio.
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