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Scoperta maxi frode a Paola: 5 commercialisti sospesi e sequestro da 3,5 milioni di euro

Procura e guardia di finanza scoperchiano un sistema per compensare fittizi crediti Iva per il pagamento di contributi, imposte, ritenute e cartelle esattoriali. Tre persone indagate per calunnia n…

Pubblicato il: 22/11/2019 – 7:57
Scoperta maxi frode a Paola: 5 commercialisti sospesi e sequestro da 3,5 milioni di euro

PAOLA I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, nell’ambito di indagini dirette dal Procuratore della Repubblica di Paola Pierpaolo Bruni e dalla pm Maria Francesca Cerchiara, hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare del divieto temporaneo di esercizio della professione di commercialisti e sequestri preventivi per equivalente per oltre 3.450.000 euro nei confronti di 5 commercialisti, emessa dal gip del Tribunale di Paola Maria Grazia Elia.
I reati contestati agli indagati, vanno dal concorso nel reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici a quello di indebita compensazione.
L’attività d’indagine, muovendo dalle risultanze dell’operazione Matassa (qui la notizia), che aveva portato all’arresto di 14 persone, ha interessato le condotte di 5 commercialisti che, mediante l’apposizione del visto di conformità su fraudolente dichiarazioni Iva, hanno consentito agli appartenenti all’associazione a delinquere la compensazione di fittizi crediti Iva per il pagamento di contributi, imposte, ritenute e cartelle esattoriali.
Le indagini hanno permesso di appurare il necessario e partecipe concorso dei professionisti al disegno criminoso.
L’apposizione del visto di conformità sulle dichiarazioni Iva da parte dei commercialisti è risultata infatti essere indispensabile e necessaria per consentire all’associazione criminale di eludere i divieti e i vincoli posti dal legislatore a contrasto delle compensazioni di crediti Iva inesistenti.
Grazie al visto di conformità, i sodali hanno potuto compensare in maniera fraudolenta, con crediti Iva inesistenti, contributi pensionistici i quali venivano valutati come assolti dall’Erario e dall’Inps e ritenuti, pertanto, utili sia alla formazione contributiva pensionistica futura che al conseguimento dell’indennità di disoccupazione.
Le indagini hanno consentito di disarticolare tale sistema fraudolento che vedeva la partecipazione continuativa di professionisti abilitati, impedendo a questi ultimi la reiterazione dei reati ascritti.
INDAGINI OSTACOLATE Inoltre, è stato emesso un avviso di conclusione indagini preliminari per il reato di calunnia, nei confronti di 3 indagati che attraverso la presentazione di infondate querele e di atti di citazione puntavano a intimidire i militari operanti e a ostacolare le indagini.
L’operazione testimonia l’attenzione investigativa a contrasto dei fenomeni illeciti a sfondo economico finanziario e dei reati tributari che sottraggono risorse pubbliche ed alterano lo sviluppo del libero mercato e della concorrenza leale. Con il provvedimento vengono colpite le risorse economiche provento di illeciti in modo tale da rendere economicamente non conveniente lo svolgimento dell’attività criminosa.

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