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Andrieri:«Per LeS la priorità è il Mezzogiorno.Combattiamo i “sistemi paralleli”»

Il segretario del sindacato di Polizia Libertà e Sicurezza spiega le ragioni dell’impegno di uomini e donne della Polizia di Stato nelle regioni del Sud Italia. «Dove la politica ha fallito si crea…

Pubblicato il: 24/11/2019 – 19:17
Andrieri:«Per LeS la priorità è il Mezzogiorno.Combattiamo i “sistemi paralleli”»

ROMA Anni di slogan e di progetti mai realizzati e di soluzioni ai problemi che si consolidano più che affievolirsi. Il Mezzogiorno tra l’incudine dello sviluppo (mancato) e il martello di scelte politiche che poco hanno fatto per aiutare una parte del Paese ricca di risorse e di bellezze. Un Sud che sta in ginocchio non solo per le strutture che mancano, ma anche perché nel tempo la cultura della criminalità troppo spesso ha avuto il sopravvento rispetto a quello della legalità. Contro questo sistema operano gli uomini e  le donne della Polizia di Stato. Dagli agenti ai dirigenti, «esserci sempre» come recita il motto, molti dei quali testimoni di un Sud che arranca e con i quali giorno dopo giorno fare i conti. «E’ proprio nel clima di abbandono, laddove la politica e le istituzioni hanno fallito, che si fa predominante il “sistema parallelo” messo in atto dalla malavita, fatto del vivere “sporco” e senza regole, in cui tutto è lecito e tollerato, testimonianza incontestabile di una sconfitta dell’apparato Pubblico, in cui anche il sistema Sicurezza fatica ad imporsi – spiega Luca Andrieri, segretario del sindacato Libertà e Sicurezza -. In una realtà in cui la gente non riconosce più lo Stato e quindi la “divisa”, intesa come espressione dell’istituzione stessa, nasce di conseguenza il presunto diritto di ognuno di farsi le proprie regole, a garanzia di un vivere più sostenibile, che tende con la sua logica distorta ad identificare come nemico dal quale difendersi coloro che, indossando quella divisa, cercano di far rispettare le vere regole del vivere civile». E dunque, che fare? L’organizzazione sindacale LeS prova a tracciare una rotta da seguire. «Nei difficili contesti socio-economici presenti nel Sud, una maggiore percezione di lontananza ed inefficienza dello Stato centrale, unita al proliferare di organizzazioni criminali, quali Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta, molto radicate sul territorio, sovente favoriscono sin dall’infanzia la convinzione che il modello del “delinquente” e del “mafioso” siano gli unici da perseguire, a garanzia di un futuro di successo nella società – continua Andrieri -. E’ per tale ragione che il Sindacato di Polizia “LES Libertà e Sicurezza Polizia di Stato”, con la precisa volontà di operare un vero e proprio cambiamento nella mentalità radicata in tali territori, impegnandosi in prima linea con i propri uomini, ha portato avanti negli ultimi anni numerose iniziative mirate a sfondo sociale, allo scopo di coinvolgere la popolazione calabrese, con la precisa convinzione che si possa dare una speranza di futuro migliore, ripartendo soprattutto dai giovani e dalle nuove generazioni, costituenti il tessuto sociale futuro di quelle realtà territoriali e ancora non del tutto assuefatte alla logica imperante di quel sistema “corrotto”. E’ per tale ragione che il LeS, come sindacato di Polizia, sente il dovere di rappresentare e dare voce ad ogni singolo “grido” di aiuto che proviene da quella terra, impegnandosi insieme a quante istituzioni civili si riconoscano nelle suddette legittime istanze, nel fare pressione affinché chi governa, di qualsiasi orientamento politico esso sia, dia finalmente un chiaro ed inequivocabile segnale di cambiamento, ponendo le basi a fondamento di quel sentimento di orgoglio, appartenenza al territorio e rispetto delle istituzioni da parte di un popolo fiero ed operoso come quello del Mezzogiorno d’Italia».

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