di Michele Presta
COSENZA Un secondo round, nulla di più, che però finisce ai punti e senza ko. La metafora pugilistica meglio sintetizza la discussione in consiglio comunale sulla variazione delle aliquote dei tributi comunali e la variazione di bilancio propedeutica all’anticipazione di cassa chiesta nei giorni fa.
Sei milioni e mezzo chiesti per «pagare le maestranze e i dipendenti» dice Occhiuto dopo che dai banchi di minoranza hanno più volte domandato al sindaco circa l’utilizzo dei fondi. Per il resto sull’aumento millesimale dei tributi sulla seconda casa e gli immobili non venduti, la presa d’atto del consiglio comunale era un obbligo di legge. «Eravamo in predissesto e le tasse erano già al massimo – ribadisce Occhiuto –. Per i cittadini non cambierà nulla». Non la pensa così il capogruppo Pd, Damiano Covelli, che sintetizza la questione in «più tasse, più debiti e meno servizi. Una certificazione del fallimento dell’amministrazione comunale».
La mancata partecipazione all’assise nel quale è stato deliberato il dissesto da parte della minoranza si è trasformata in un mirino per sparare nella maggioranza. «Avete evitato il contraddittorio perché altrimenti sarebbe emerso chi ha le vere responsabilità riguardo al dissesto». Così la pensa Piercarlo Chiappetta. Sulla stessa linea il collega Gisberto Spadafora che punzecchia i consiglieri alla sinistra di Occhiuto circa le conferenze stampa fatte nei bar cittadini. «Ci sono delle responsabilità è inutile negarlo – aggiunge Guccione –. Prima si era in una fase di predissesto, adesso siamo in dissesto. Non possiamo fare finta di tutto questo». Ma Occhiuto sulle accuse del default delle casse rimane impassibile: «Dite delle cose evidentemente false che si scontrano con dei dati di fatto».
Nel Risiko dei conti nessuno è pronto a fare un passo indietro. «Il debito non solo è triplicato ma come emerge dai documenti prodotti dalla Corte dei Conti è aumentato – spiega Bianca Rende–. Nei documenti ci sono finiti tutti i rilevi dei revisori dei conti che noi avevamo evidenziato e l’amministrazione ha sempre ignorato». I due punti all’ordine del giorno, comunque, sono stati approvati con il voto favorevole della maggioranza (a cui si è aggiunto Massimo Lo Gullo) e quello contrario della minoranza.
LA QUESTIONE SANIT À Con i lavoratori della cooperativa Seatt sul tetto del centro di prenotazione, in protesta permanente in vista dello scadere del contratto previsto per fine novembre e la vertenza degli Oss tutt’altro che chiusa, il consiglio comunale ha deciso di affrontare la questione sanitaria in primis per dimostrare solidarietà ai lavoratori in difficoltà poi per approvare delle pratiche. Quella più importante, per quanto riguarda la competenza territoriale è l’approvazione della proposta di progetto di riorganizzazione dei servizi territoriali in campo sanitario nel comune di Cosenza e nell’area urbana. Poi la discussione, aperta dal consigliere Maria Teresa De Marco, si è spostata sulla questione della richiesta di revoca del Decreto Calabria. Il dibattito animato dai consiglieri comunali si è allargato anche alla situazione generale dell’ospedale cittadino. Il consiglio ha approvato quindi un documento con il quale si chiede al ministro Roberto Speranza di revocare il “Decreto Calabira”. Nella missiva che sarà spedita al ministro, i consiglieri all’unanimità hanno chiesto l’immediato sblocco del tourn-over e la stabilizzazione dei precari, oltre alla continuazione degli iter processuali.
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