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La Cgil presenta “Donne in ascolto”

Il coordinamento regionale donne della Confederazione ha illustrato a Catanzaro l’iniziativa. Vaiti: «Atto concreto di vicinanza a chi subisce soprusi»

Pubblicato il: 25/11/2019 – 19:34
La Cgil presenta “Donne in ascolto”

di Maria Rita Galati
CATANZARO Nella giornata internazionale contro la violenza di genere il Coordinamento regionale delle donne della Cgil sceglie la strada della concretezza per ricordare che nel 2019 si continua a morire d’amore, per mano di fidanzati, mariti e amanti, e che le donne non hanno bisogno di essere celebrate o commemorate ma semplicemente affiancate e sostenute nel momento in cui, con grande coraggio, decidono di spezzare la catena della violenza di cui sono vittime. Sul tavolo, il coordinamento guidato dalla responsabile Caterina Vaiti (della segreteria regionale della Cgil Calabria) mette la presentazione del progetto “Donne in ascolto”. Come richiama lo stesso titolo dell’iniziativa si tratta dell’apertura di punti di ascolto contro la violenza di genere presso le Camere del Lavoro della Calabria, a sostegno delle problematiche delle donne nel molto del lavoro.
Al tavolo della conferenza stampa, con Caterina Vaiti nella sede della Cgil regionale a Catanzaro, anche Paola Amore del coordinamento donne, Maria Irene Rotella dell’Ufficio legale, oltre che dello stesso coordinamento, come Celeste Logiacco, segretaria generale della Cgil di Gioia Tauro, ed Elisabetta Fruci, della segreteria dell’Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, assieme a Luigi Veraldi, della segreteria regionale della Cgil Calabria, e Gianfranco Trotta, segretario organizzativo della Cgil Calabria.
«I punti di ascolto – ha spiegato Caterina Vaiti, segretaria regionale della Cgil Calabria e coordinatrice del Coordinamento Donne della confederazione – sono in pratica veri e propri sportelli a sostegno delle problematiche delle donne, offrendo non solo la già avviata tutela legale ma anche la disponibilità ad ascoltare tematiche di genere, familiari, sociali e relazionali, per indirizzare le donne che ne avessero bisogno verso le associazioni strutturate ad affiancarle nei momenti di difficoltà».
«La nostra iniziativa – ha proseguito la Vaiti – vuole essere un segnale tangibile e concreto di vicinanza e di impegno per le donne, contro tutte le discriminazioni e i disagi che le donne possono subire, un segno concreto importante soprattutto in una terra come la Calabria che presenta gravissime criticità economiche, sociali e occupazionali. Infine – ha rimarcato Vaiti – è fondamentale che su questi temi si crei una rete molto più forte tra istituzioni, parti sociali e associazioni: la Cgil Calabria è pronta a fare la sua parte a cominciare dall’apertura di questi sportelli». Il progetto è stato avviato già negli anni scorsi nella Piana di Gioia Tauro, con l’Associazione “Quadrato Rosa” che si occupa delle donne vittime di tratta e non solo. Ne ha parlato in maniera approfondita proprio Celeste Logiacco. «In quella sede – ha spiegato – la Cgil affronta con loro non solo questioni lavorative, si tratta di uno spazio privilegiato che di ascolto e di tutela per vari aspetti».
Nel corso della conferenza stampa è stato anche lanciato un appello alla politica calabrese ad approvare al più presto la legge sulla parità di genere nelle istituzioni e sulla doppia preferenza di genere alle elezioni regionali, legge all’esame ormai da due anni in Consiglio regionale. In particolare, è stato proprio Trotta a rimarcare la necessità di appellarsi al consiglio regionale affinché approvi la legge «il fatto che tra gli scranni ci sia una sola donna presente impone una riflessione. E siccome ci sono gli strumenti per fare quello che potremmo definire un gol al novantesimo che darebbero dare dignità a tutta l’attività fatta durante il quinquennio, invitiamo la Giunta a porsi questo problema della rappresentanza».
«Le donne hanno il peso delle famiglie sulle spalle – afferma Lugi Veraldi – anche quelle che possono sembrare tutele spicciole, sono invece un grande sostegno. Diventa specioso avere le norme di miglior favore per le donne previste dai contratti nazionali e non avere le dovute ricadute».
Caterina Vaiti, infine, ha voluto esprimere la vicinanza del sindacato al Centro Calabrese di Solidarietà, alle prese in questi giorni con il rischio della chiusura per “asfissia finanziaria”. «Il Centro calabrese con cui noi collaboriamo da anni in maniera proficua – ha detto – è una struttura che è da tutti considerata un punto di eccellenza che dà sostegno alle donne vittime di violenza, agli emarginati, ai soggetti deboli della società. L’eventuale chiusura avrà ripercussioni anche dal punto di vista occupazionale perché coinvolge circa 30 operatori, figure professionali con grandi competenze specifiche, soprattutto donne. Ci auguriamo che la politica regionale risolva al più presto questa vicenda». (redazione@corrierecal.it)

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