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«Lo scippo delle Valli Cupe sarà punito dai calabresi alle Regionali»

Tre parlamentari del M5S criticano la scelta di affidare la gestione del Parco regionale a Legambiente. «È la privatizzazione di un bene pubblico»

Pubblicato il: 26/11/2019 – 12:56
«Lo scippo delle Valli Cupe sarà punito dai calabresi alle Regionali»

CATANZARO «È un fatto gravissimo, che conferma il pericoloso e nocivo trasversalismo politico dominante in Calabria, la modifica della legge istitutiva della Riserva delle Valli Cupe, con la quale la gestione di questo Parco regionale viene affidata a Legambiente con una scelta alla Re Artù». Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5S Giuseppe d’Ippolito, Bianca Laura Granato e Paolo Parentela, che attaccano: «Al di là delle questioni di legittimità costituzionale sollevate nel merito dall’Ufficio legislativo del Consiglio regionale calabrese, Domenico Tallini e gli altri artefici dell’operazione non hanno spiegato quale ne sia l’utilità a due mesi dalle elezioni regionali e quali vantaggi ne abbia la collettività. Si tratta di una mossa di palazzo che mortifica le autonomie locali e il territorio, contraddice – proseguono i 5 Stelle – il principio della tutela dell’ambiente come bene comune, su cui alla Camera esiste una specifica proposta di legge a prima firma D’Ippolito, e ignora del tutto che il Movimento 5 Stelle ha già presentato un disegno di legge, sempre per iniziativa di D’Ippolito, al fine di istituire il Parco nazionale delle Valli Cupe, che una volta tale beneficerebbe delle misure innovative del decreto Clima approvato di recente, cioè finanziamenti e detrazioni fiscali speciali per le attività produttive ecosostenibili che verranno sviluppate all’interno dei Parchi nazionali».
«Davanti – concludono i parlamentari del Movimento 5 Stelle – alla riassunta, manifesta privatizzazione del bene pubblico, al di là degli strumenti di opposizione nelle sedi istituzionali di competenza, che utilizzeremo tutti, c’è in primo luogo la battaglia politica insieme a tutti gli ambientalisti, agli amministratori coscienziosi e alla società civile. Alle prossime Regionali i calabresi ricorderanno questo ennesimo scippo da parte del sistema di potere che, come conferma la vicenda, si ritrova unito e compatto quando c’è da scavalcare gli interessi della comunità».

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