NEW YORK «Non ho realizzato opere pubbliche, ho fatto accoglienza che è la più grande opera pubblica». E’ uno dei passaggi dell’intervento dell’ex sindaco di Riace, in Calabria, Domenico Lucano, ospite a New York di una serata dedicata al tema dell’accoglienza, organizzata dalla fondazione Casa Zerilli Marimò e dalla New York University, in una sala gremita con più di duecento persone, molte delle quali in piedi. Lucano, 61 anni, ex insegnante, attivista per i diritti civili dagli anni ’80 e finito in agli arresti domiciliari con l’accusa di aver dato accoglienza agli immigrati, favorendo matrimoni di convenienza, ha risposto alle domande dei moderatori, spaziando su tutti i temi, dalla società alla politica. «E’ la mia prima volta in America – racconta – la storia che porto è quella di una persona che ha ribaltato l’idea che l’arrivo degli immigrati fosse un problema. Un giorno un profugo curdo mi disse: sono scappato dalla guerra e ho trovato un paese con le case vuote, senza più gente. Era un segno».
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