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Sparatoria a Piscopio, catturato a Seregno l'assassino di Battaglia

Dalle indagini emerge che si sarebbe trattato di un agguato di ‘ndrangheta. Chi ha sparato è figlio di un noto pregiudicato del Vibonese

Pubblicato il: 27/11/2019 – 7:57
Sparatoria a Piscopio, catturato a Seregno l'assassino di Battaglia

VIBO VALENTIA È stato localizzato e catturato a Seregno, in Lombardia, l’assassino di Salvatore Battaglia, il 21enne di Piscopio vittima della sparatoria avvenuta nella notte tra il 27 e 28 settembre nei pressi della villetta comunale di via Regina Margherita, nel centro abitato della popolosa frazione di Vibo Valentia.
Il fermo di indiziato di delitto è stato eseguito dai Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Seregno, al termine di articolate indagini condotte sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro guidata dal Procuratore Nicola Gratteri. Ad uccidere Salvatore Battaglia e a ferire il 23enne Giovanni Zuliani è stato Antonio Felice, 32 anni di Piscopio, figlio di un noto pregiudicato del posto. Secondo quanto emerso dalle indagini si è trattato di un vero e proprio agguato di ‘ndrangheta avvenuto al culmine di alcune tensioni maturate nell’ambiente criminale piscopisano per il controllo e la concorrenza di alcuni esercizi pubblici, nella fattispecie un bar e un circolo ricreativo.
Ad istigare l’azione delittuosa è stata la condotta provocatoria dei due ragazzi attinti dai colpi d’arma da fuoco. In particolare Felice ha estratto la pistola sparando e ferendo alle gambe Zuliani e, successivamente, dopo aver esploso alcuni colpi verso l’autovettura con all’interno Salvatore Battaglia, feriva quest’ultimo mortalmente. Il giovane, gravemente ferito, è stato trasferito prima in ospedale a Vibo e poi a Catanzaro dove è arrivato in condizioni disperate ed è morto due giorni dopo. L’autore della sparatoria si è subito dileguato facendo perdere le proprie tracce rendendosi irreperibile. Non solo per sfuggire ai controlli dei Carabinieri ma anche per paura di una rappresaglia da parte dei familiari di Battaglia e Zuliani, imparentati con noti esponenti di vertice della Locale di Piscopio. La sua fuga è durata quasi due mesi. I militari dell’Arma erano sulle tracce del presunto killer già da qualche giorno e nella notte appena trascorsa sono entrati in azione chiudendo il cerchio delle indagini con la sua cattura avvenuta a Seregno dove si era rifugiato.

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