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Crotone, il Comune prende atto (dopo due anni) di una sentenza. E “riassume” la manager

Si conclude, in attesa della decisione del Consiglio di Stato, prende atto di una sentenza del Tar del maggio 2017. La dirigente Dominijanni rientra nell’organico della burocrazia

Pubblicato il: 28/11/2019 – 17:19
Crotone, il Comune prende atto (dopo due anni) di una sentenza. E “riassume” la manager

di Gaetano Megna
CROTONE Dopo due anni e mezzo la giunta comunale di Crotone prende atto di una sentenza “immediatamente esecutiva” emanata dal Tribunale amministrativo della Calabria. La sentenza è la numero 709 del 2 maggio 2017 con la quale il Tar ha accolto la richiesta dell’architetto Elisabetta Dominijanni di annullare la delibera della giunta comunale di Crotone numero 237 del settembre 2016.
Con questa delibera la giunta comunale, guidata da Ugo Pugliese, aveva cancellato il concorso per l’assunzione di un dirigente tecnico, che era stato bandito dalla precedente amministrazione comunale guidata da Peppino Vallone. L’iter concorsuale si era concluso il 20 giungo del 2016, con la pubblicazione della graduatoria finale. Vincitrice del concorso risultava essere l’architetto Dominijanni e altri sei tecnici venivano dichiarati idonei. Pugliese aveva ereditato da Vallone l’organizzazione della struttura comunale con sei settori: quattro amministrativi e due tecnici. I due settori tecnici erano Urbanistica e Lavori pubblici. Il primo settore non aveva un dirigente di ruolo, mentre il secondo sì. Il posto di dirigente all’Urbanistica, su incarico di Vallone (articolo 110 comma 2 del Tuel), era stato coperto dalla Dominijanni in attesa dell’espletamento del concorso, che è stato bandito e si è concluso proprio mentre si insediava la giunta Pugliese.
Sin da subito Pugliese ha espresso la volontà di non riconoscere il concorso vinto dall’architetto, che in precedenza aveva diretto il settore Urbanistico con un incarico fiduciario, che le era stato conferito proprio da Vallone. La stranezza della vicenda sta nel fatto che non era l’unico concorso bandito da Vallone, ma è stato l’unico ad essere stato annullato. Tutte le altre graduatorie, infatti, sono state riconosciute. Le ultime assunzioni dei concorsi banditi dalla giunta Vallone sono state, infatti, perfezionate nel corso di quest’anno. Tanti, a Crotone, hanno pensato che la scelta di annullare il concorso di dirigente tecnico potesse essere stata dettata da questioni politiche.
La Dominijanni non è stata, quindi, assunta e il suo posto è stato preso dall’ingegnere Giuseppe Germinara, il manager coinvolto nell’indagine della piscina comunale, che ha provocato la crisi al Comune e le dimissioni di Pugliese. A Germinara è stato conferito un incarico ai sensi dell’articolo 110 comma due del Tuel: “Incarico di dirigente con funzioni di assistenza agli organi politici e amministrativi di direzione tecnica”. Il dirigente Germinara, stante l’incarico, non avrebbe potuto, però, coprire un settore presente nella dotazione organica. Subito dopo la nomina di Germinara, la giunta Pugliese ha fatto un’altra operazione che ha reso ancor più problematico per la Dominijanni il ritorno al Comune: ha accorpato i settori tecnici in un unico settore da fare gestire al solo Germinara. Lo scorso mese di aprile la Donijanni ha intrapreso un ulteriore percorso legale rivolgendosi alla sezione del Tribunale del lavoro, che sulla vicenda si è espressa a dicembre dello scorso anno, consigliando alle parti di arrivare a una transazione, minacciando di decidere in proprio. A nulla sono valse le sollecitazioni reiterate del giudice del lavoro (ottobre e novembre scorsi).
In verità qualche mese fa c’è stato un timido tentativo di trovare un accordo tra le parti, che è poi sfumato perché il Comune ha fatto un passo indietro. Ieri l’ultimo atto della vicenda con la pubblicazione della delibera di Giunta numero 351 con la quale l’amministrazione comunale ha deciso di prendere atto della sentenza del Tar. Una presa d’atto in attesa che si pronunci il Consiglio di Stato, dove il Comune ha presentato opposizione per chiedere l’annullamento della sentenza. Non è stata, comunque, chiesta la sospensiva. Con la delibera pubblicata ieri la Giunta fa un’altra operazione: torna a distinguere i settori tecnici, che diventano di nuovo due. La vicenda della Dominijanni è una delle patate bollenti che l’amministrazione lascia in eredità al commissario prefettizio, che dovrebbe essere nominato il prossimo 4 dicembre. (redazione@corrierecal.it)

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