CATANZARO Di Calabria non si parla, nemmeno quando affonda sotto le alluvioni e i treni restano imprigionati nelle gallerie. In vista delle regionali non vi sono ancora accordi politici nelle fila della destra e in quelle della sinistra. E mentre sprofonda anche classe la politica calabrese il silenzio sulla regione continua a regnare sovrano.
È indignata Jasmine Cristallo, 38 anni, fondatrice del movimento dei balconi, nato a Catanzaro in primavera, e poi diventato nazionale, per mostrare, con scritte esposte sulle facciate dei palazzi, il dissenso nei confronti del leader leghista Matteo Salvini.
Oggi Jasmine – ospite nella trasmissione Piazza Pulita su La7 (qui e qui i video del suo intervento) – è il trait d’union tra il movimento dei balconi e quello delle sardine nato in Emilia Romagna dall’idea di quattro trentenni e in breve tempo diventato anch’esso un fenomeno nazionale che riempie le piazze con migliaia di persone unite contro il sovranismo.
Il prossimo appuntamento con le sardine in Calabria è previsto per il 30 novembre a Cosenza. «Il popolo del Sud abbraccia il popolo dell’Emilia», spiega Jasmine al giornalista Corrado Formigli al quale tiene a spiegare che si tratta di un’iniziativa apartitica. Due popoli distanti nel destino economico e culturale «si abbracciano in nome della fratellanza, in nome di un valore cristiano e rivoluzionario», dice la 38enne di Catanzaro che parla della necessità di «azzerare una classe dirigente sbagliata» ma che l’alternativa non può essere Salvini – che Jasmine definisce «il rabdomante in cerca di dissenso» –, non può essere la Lega perché fino poco tempo, con la Lega Nord, il bersaglio dell’odio era il Sud mentre «ora è cambiato il capro espiatorio usato per ingaggiare una guerra tra poveri». Insomma, «Sud e Salvini sono due termini ossimorici», dice Jasmine Cristallo, «Salvini non può essere il cambiamento». Ma la giovane calabrese non nasconde la delusione per un ancora radicato Nordcentrismo che si manifesta anche nelle narrazioni di cronaca, da parte dei media nazionali. «Di noi non si parla mai». Non si parla di un Sud privo persino di quel poco di alta velocità che gli hanno concesso, con i binari non a norma che costringono i passeggeri a subire malori nella tratta da Napoli in giù. Un Nordcentrismo che non porta a nulla perché «senza la Calabria, comunque, manca un pezzo». (aletru)
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