di Antonio Cantisani
CATANZARO Le “sardine” non piacciono a Salvini ma rischiano di essere indigeste anche, se non soprattutto, al Pd. L’ennesima performance di livello di Jasmine Cristallo sulle tv nazionali diventa, indirettamente, la “miccia” che fa esplodere tutti i malumori e le tensioni che in casa democrat si stanno accumulando in questi ultimi giorni, scatenando reazioni e dichiarazioni a catena che mettono di fatto sulla graticola il commissario Graziano e anche il responsabile Mezzogiorno dle partito, Oddati, i “colonnelli” che Zingaretti ha inviato in Calabria per gestire la fase elettorale. Con risultati, evidentemente, piuttosto miseri se è vero che, a distanza di nemmeno un mese dalla presentazione delle liste e di due dalle elezioni, dopo aver detto no a Oliverio il Pd non ha ancora uno straccio di candidato – avendone anche “bruciato” parecchi – né ha definito un perimetro di alleanze certe: un “capolavoro” partorito dalla convinzione, rivelatasi sballata, di allearsi con il Movimento 5 Stelle, il cui no invece ha lasciato il Pd con iul classico cerino in mano. E secondo fonti interne al Pd proprio quest’aria pesante sull’intera gestione delle Regionali avrebbe indotto, già nella tarda serata di ieri, Oddati e Graziano a “sconvocare” un vertice nella sede del regionale del partito a Lamezia Terme che doveva tenersi oggi, per aggiornare il punto con i calabresi agli inizi della prossima settimana a Roma. Un incontro dai contorni ancora indefiniti per quanto riguarda le presenze, perché secondo “rumors” insistenti non sarebbe esclusa una convocazione degli “oliveriani” e comunque i dem regionali non si accontenteranno di Graziano e Oddati ma pretenderanno la partecipazione del segretario Zingaretti. Anche perché la giornata di oggi ha confermato come il solco tra una consistente fetta del Pd calabrese e il commissario si sia allargato a oltre il fronte oliveriano, con i “franceschiniani” che apertamente stanno parlando di fallimento di questa fase, “sfiduciando” di fatto il commissario: ad aprire il fuoco che adesso sta bruciando il Pd è stato infatti il segretario del circolo di Catanzaro Centro, Antonio Menniti, che ha elogiato la “sardina” Jasmine e “picconato” Graziano, e poi a ruota anche Laratta è stato abbastanza esplicito.
In tutto questo contesto, a “gongolare” è il fronte pro-Oliverio, che ha fiutato il vento partendo a razzo con gli appelli all’unità e al superamento delle divisioni: il primo a intervenire è stato il già governatore e già europarlamentare Nanà Veraldi, e infine il consigliere regionale Giuseppe Aieta, per il quale «i calabresi non meritano lo spettacolo delle ultime settimane, c’è bisogno di chiarezza e responsabilità, è il momento di agire, occorre superare divisioni, discussioni personalistiche che hanno fin qui prodotto danni alla collettività. Affrontare le prossime elezioni regionali divisi – aggiunge il consigliere regionale del Pd – non ha senso, non ci capirebbero i calabresi non lo capirebbe il Paese». Aieta, che ha citato anch’egli il movimento delle “sardine”, ha evidenziato poi che «occorre un messaggio di speranza a chi immagina un futuro in questa terra. Per tale ragione, ancora una volta, rivolgo al segretario del Pd, Nicola Zingaretti, e al responsabile per il Mezzogiorno, Nicola Oddati, la richiesta di convocazione di un tavolo politico attraverso cui trovare le ragioni dello stare insieme». Sembra una “mano tesa”, ma intanto Oliverio accelera la sua corsa verso le Regionali, dando appuntamento a martedì 3 dicembre, nei pressi dell’aeroporto di Lamezia, per l’inaugurazione della sede del suo Comitato elettorale, in un orario magari concomitante con il vertice al Nazareno. E anche questo sarebbe un segnale chiaro… (redazione@corrierecal.it)
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