REGGIO CALABRIA “Dall’Aspromonte all’Arpacal” è il percorso di ricerca che gli studenti frequentanti le classi 3, 4 e 5 dell’Istituto di Istruzione Superiore “A. Righi”, indirizzo Biotecnologie Sanitarie di Reggio Calabria hanno effettuato per conoscere e valutare l’importanza del rispetto dell’ambiente nella conservazione del patrimonio naturalistico, ma anche per verificare l’impatto dell’intervento dell’uomo nel settore agroalimentare.
Impegnati nel progetto di Alternanza Scuola Lavoro PON “La tutela della salute attraverso il monitoraggio ambientale e alimentare” gli studenti hanno avuto l’opportunità, tra l’altro, di osservare e sperimentare, attraverso attività svolte in situazione presso i siti del Parco dell’Aspromonte e successivamente analizzare presso i laboratori dell’Arpacal alcuni importanti bioindicatori presenti nella vegetazione del territorio aspromontano: i licheni epifiti. Si tratta di una specie di lichene che si sviluppa sulla corteccia degli alberi e che per la sua peculiarità biologica e morfologica, è considerata un ottimo indicatore della qualità ambientale e, per questo, utilizzata negli studi di monitoraggio anche dall’Agenzia Ambientale della Calabria.
L’ingegnere Alberto Belvedere, nel corso dell’attività svolta ieri nel Laboratorio del Servizio Agenti Fisici del Dipartimento Arpacal di Reggio Calabria, ha illustrato agli studenti le principali tecniche diagnostiche per la misura della radioattività nelle matrici ambientali, e, in particolare, nei licheni, che, per la loro associazione simbiotica (fungo+alga) hanno una elevata capacità di accumulare grandi concentrazioni di radionuclidi in seguito al fall-out radioattivo.
Una collaborazione interistituzionale che coinvolge diverse realtà e figure professionali, da sempre promossa dal Direttore del Dipartimento, Giovanna Belmusto, si è rivelata ancora una volta strategica per l’attuazione dell’ interessante e multidisciplinare percorso formativo di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità che ha visto protagonisti gli studenti del “Righi”.
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