«Regionali, ricorriamo per garantire la parità di genere»

Ricorrere alla giustizia amministrativa per invalidare il decreto d’indizione delle prossime elezioni regionali è paradossalmente il modo più coerente per far valere pienamente, anche in Calabria, la rappresentanza di genere in un consiglio regionale dove le donne negli ultimi 40 anni sono state quasi completamente assenti. Fanalino di coda in Italia, dove dal Molise alla Sardegna, ormai quasi tutte le regioni si sono adeguate agli obblighi di legge la Calabria resiste strenuamente al cambiamento e si barrica dentro le istituzioni lasciando fuori le donne.
What Women Want, consapevole della eccezionalità dell’azione intrapresa, ne rivendica il portato politico e culturale, attorno al quale ha costruito azione di mobilitazione e di proposta di politiche attive di pari opportunità in tutti gli ambiti, dalla rappresentanza al lavoro, con una attenzione sempre alta su temi quali sanità, istruzione, cultura.
Del resto, si è tentato in tutti i modi di raggiungere l’obiettivo del recepimento nella legislazione regionale delle direttive nazionali e comunitarie in tema di promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive senza alcun risultato: molte, come una nutrita rassegna stampa testimonia, le iniziative e le pressioni esercitate sia nell’ambito del dibattito interno al consiglio regionale sia soprattutto mobilitando le organizzazioni e le associazioni femminili del territorio.
Più forti sono state evidentemente le spinte regressive e a tutela dello status quo, che si è reso necessario contrastare ricorrendo all’intervento della giustizia amministrativa che finalmente, ci auguriamo, restituisca a tutte le componenti della società calabrese una legge elettorale moderna e costituzionalmente legittima.
*il direttivo “What Womwn Wanr_la Calabria vista dalle donne”