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Sette indagati per truffe alle assicurazioni, tra loro due avvocati di Reggio

Le indagini dei carabinieri hanno avuto inizio grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. Secondo gli inquirenti, le persone coinvolte pur di mettere a segno gli illeciti utilizzav…

Pubblicato il: 03/12/2019 – 7:57
Sette indagati per truffe alle assicurazioni, tra loro due avvocati di Reggio

REGGIO CALABRIA I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Calabria e delle Compagnie di Reggio Calabria e Melito Porto Salvo di Reggio Calabria su disposizione della Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione domiciliare emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, nei confronti di 7 indagati per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe assicurative, falsa testimonianza e corruzione. Gli indagati, tutti reggini, sono A.A.C. di anni 33, G.C. di anni 58, G.A.N. di anni 47 (titolare di una autocarrozzeria), R.P. di anni 33, S.P. di anni 58, Alessandro Torrente di anni 37 (avvocato) e Ugo Torrente. di anni 42 (avvocato). Nel corso delle operazioni si è inoltre proceduto dare esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, a carico un’autocarrozzeria del rione Modena di Reggio Calabria e di un centro protesi dentale sito a Reggio Calabria – Gallico. Gli odierni provvedimenti hanno origine da un’attività d’indagine condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Calabria, coordinata dal Sostituto Procuratore Dott. Stefano Musolino, avviata per riscontrare parte delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. Tra i soggetti menzionati dal collaboratore, e quindi oggetto della preliminare attenzione investigativa, vi erano i due fratelli Ugo. ed Alessandro Torrente, entrambi avvocati del Foro di Reggio Calabria, sui quali emergeva che si occupassero precipuamente di pratiche riguardanti sinistri stradali. Dalle complessive risultanze venivano cristallizzate a loro carico chiare condotte criminali che li ponevano a capo di un’organizzazione dedita alla commissione di truffe in danno delle compagnie assicurative simulando artatamente incidenti.  Il fine ultimo era quello di ottenere lauti risarcimenti dalle compagnie assicurative e, per far sì che tutto andasse per il verso giusto, gli indagati adottavano ogni forma di espediente.  Nel corso delle investigazioni, si possono riscontare richieste risarcitorie per oltre 100 mila euro e si è assistito a truffe seriali che venivano realizzate attraverso l’attuazione reiterata, da parte di più soggetti, di un protocollo collaudato, atto a trarre in inganno le imprese di assicurazioni, al fine di percepire indebiti risarcimenti.  I reati contestati e le modalità con le quali venivano posti in essere evidenziano come si attivi di fatto, e certamente questo è già avvenuto sull’intero territorio nazionale, un circolo vizioso, poiché le assicurazioni, vedendosi truffate, aumentano il prezzo base dell’Rca, che innesca a sua volta ulteriori frodi che causeranno costanti aumenti sulla polizza Rca di tutti i cittadini.

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