COSENZA Il Movimento 5 Stelle è impantanato in logoranti beghe di partito. I pentastellati al pari di ogni altra organizzazione politica con una sigla più o meno storica, per le elezioni regionali in Calabria stanno dimostrando quanto l’assenza di apparati non renda certamente più agevoli e condivise le scelte. A Lamezia la scorsa domenica (qui la notizia) la parvenza di unità è stata minata da alcune assenze non giustificate, ma per i grillini uscire compatti era la priorità. Certo a sparigliare le carte ci ha pensato la candidatura di Pippo Callipo, ma sul docente Francesco Aiello – che nel corso della trasmissione Un giorno da Pecora si è addirittura definito leader di una coalizione civica sulla quale starebbero lavorando i gerarchi calabresi del movimento – si sollevano mugugni di non poco conto. L’ultimo nelle scorse ore. Chiuso l’incontro circa la discussione politica del Mes (Meccanismo economico di stabilità), la deputazione calabrese impegnata a Roma avrebbe discusso con Aiello in una conferenza via Skype e i toni sarebbero stati tutt’altro che distesi. Il Corriere della Sera riporta che Aiello ad un certo punto della discussione sia sbottato dicendo: «Chiunque avrebbe vinto gli uninominali in Calabria al posto vostro».
Attimi di gelo seguiti da legittime rimostranze circa l’impegno profuso per conquistare il seggio romano. Ma lo scontro interno al M5s riguarda anche la posizione della deputata Dalida Nesci che, prima che si arrivasse alla scelta del docente dell’Università della Calabria, si era proposta a Luigi Di Maio quale candidata alla carica di presidente della giunta regionale. «Dalila Nesci va messa a tacere», avrebbe detto il docente e l’affermazione avrebbe mandato su tutte le furie i presenti alla conference call. Come potrebbe tradursi questa chiamata via Skype in termini politici? Qualcuno ipotizza che Aiello verrà “scaricato” con la stessa velocità con la quale è stato cooptato e che i pentastellati potrebbero “fare pace” con il Pd appoggiando insieme la candidatura di Pippo Callipo. L’imprenditore del tonno sarebbe gradito dalla maggior parte dei calabresi del M5S e la convergenza sul suo nome, di fatto, permetterebbe di chiudere un cerchio aperto già diversi mesi fa. Lo scoglio che nell’eventualità dovrebbe essere superato è uno soltanto e cioè che l’appoggio a Callipo dovrebbe passare attraverso un nuovo voto sulla piattaforma Rousseau. (mipr)
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