CARLOPOLI «A Di Maio ho detto che oggi in Calabria c’è il sole e sto facendo trekking». La risposta di Francesco Aiello, candidato governatore per il M5S, nel montaggio del servizio di Carta bianca non è proprio in stile movimentista. Almeno secondo gli attivisti grillini che la commentano in queste ore sui social. Non c’è dubbio che il prof dell’Unical sia in imbarazzo per la vicenda sollevata nei giorni scorsi. Ed è inevitabile, visto che la villetta abusiva di Carlopoli potrebbe addirittura costargli la candidatura. Lui, ai microfoni della trasmissione di Rai Tre, prova a chiarire ma poi si irrigidisce: « I chiarimenti a Di Maio arriveranno in privato, non certamente sulla carta stampata». Altra uscita poco gradita alla base, che chiede trasparenza.
Nel merito, Aiello spiega che «l’ipotetico reato non l’ho fatto io, l’ha fatto mio padre. Il Consiglio di Stato ha sospeso tutta la procedura amministrativa, che è tornata al Tar e che è tornata al Comune di Carlopoli. Ci sono quattro o cinque soluzioni, abbattere è una parola un po’ violenta». In realtà, come ha scritto il Corriere della Calabria, in uno dei ricorsi presentati, Aiello si è definito proprietario ed erede quando ancora non lo era (potete leggerlo qui), ma sulla quesitone prova a tenere il punto: «(La casa) non è abusiva, c’è un eccesso di volumetria autorizzato da parte del Comune. Io volevo parlare di Calabria in altri termini, non di queste cose qui». Riguardo al suo pensiero sull’abusivismo, il docente svicola ancora: «Secondo lei cosa ne penso? Vada sul sito di Open Calabria dove c’è un sacco di roba su queste questioni qua. C’è scritto lì, non ho capacità di sintesi. Se ci sono soluzioni previste dalla legge bisogna valutare e contestualizzare rispetto ai casi».
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