Il Nord ed il Sud d’Italia si presentano diversi in tutto, eppure c’è qualcosa che accomuna i due territori. Come alcuni anni fa, alcuni alberi secolari della Calabria furono tagliati e portati in piazza S. Pietro per realizzare l’albero di Natale della Città del Vaticano, così nel 2019 un maestoso albero del Veneto è stato trasportato e collocato nella Piazza della cristianità.
Indipendentemente da tutto ed anche indipendentemente dalle giustificazioni che si vorranno dare per i tagli di tali piante, non riesco a comprendere il perché debbano essere tagliati questi patriarchi della natura. Fare grandi proclami per l’ambiente, tavoli vari, conferenze, ecc. contrasta pesantemente con l’agire quotidiano. Forse sarebbe ora di pensare a salvare anche un albero secolare all’anno.
Alcuni anni fa scrissi a Papa Francesco affinché valutasse di porre, finalmente, fine alla tradizione di avere ogni anno in piazza San Pietro un albero maestoso prelevato in qualche foreste, bosco di un Paese della nostra Terra. Non ho avuto riscontro alcuno per cui anche quest’anno sono qui a chiedere di valutare nuovamente questa soluzione che avvicinerebbe le parole ai fatti.
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