Salvini: «Candidato entro sabato». Ma intanto Santelli si dimette

COSENZA Sulla partita per il candidato del centrodestra calabrese, usa toni distensivi il leader leghista Matteo Salvini: «Macché, il clima con il centrodestra è assolutamente positivo. Ci sono solo alcuni litigi locali ampiamente superabili. I presidenti stanno lavorando bene tutti e il centrodestra è dato intorno, se non sopra, al 50%». Salvini si dice fiducioso sul fatto che «entro il prossimo sabato» possa essere trovato un nome: «E l’obiettivo è chiudere tutto insieme. Poi, se qualche Regione avesse bisogno di una settimana in più, non sarebbe un dramma». Nella serata di lunedì poi l’ex ministro dell’Interno è ancora più docile e sembra addirittura a ritornare indietro sui suoi passi. Un lancio Ansa riporta che Salvini attende «che gli alleati diano un’indicazione, facciano una scelta». «Noi – precisa – siamo a disposizione, siano una squadra. Quando la scelta era di mia responsabilità l’ho fatta. Speriamo di fare una buona scelta di futuro e cambiamento anche in Calabria, come abbiamo fatto in Emilia». «A me – conclude – va bene qualsiasi nome, non poniamo veti».
ARRIVANO LE DIMISSIONI DI JOLE SANTELLI Ma intanto, la deputata e coordinatrice regionale di Forza Italia Jole Santelli, indicata come possibile candidato alla presidenza della Regione Calabria per la coalizione di centrodestra, si è dimessa dalla carica di vicesindaco di Cosenza. A renderlo noto è stata la stessa parlamentare.
Il nome di Santelli, numero due del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, sulla cui candidatura la Lega ha posto un veto, sarebbe già emerso nel corso del vertice che si è svolto ad Arcore venerdì al quale hanno partecipato Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Ieri Mario Occhiuto aveva scritto un post sul proprio profilo Facebook in cui lamentava che, sulla sua candidatura, si era scatenata «una manovra di palazzo» aggiungendo «il dispiacere e l’amarezza del tradimento da parte di persone che ritenevi amiche e che hai sempre gratificato e che trovi oggi impegnate, con manovre davvero misere, nel tentativo di sostituirti»