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(Una) buona notizia dall'emergenza sanitaria: 12 anestesisti in più all'Asp di Cosenza

Il punto della crisi nella Sibaritide. Via ai concorsi il 13 dicembre. Cardiologia a Rossano, individuata la soluzione in attesa del potenziamento (con l’emodinamica)

Pubblicato il: 10/12/2019 – 19:01
(Una) buona notizia dall'emergenza sanitaria: 12 anestesisti in più all'Asp di Cosenza

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Mentre a Rossano sembra sia stata individuata una “pezza” per risolvere i problemi dell’unità operativa complessa di Cardiologia, chiusa nei giorni scorsi per carenze igienici e strutturali, a Cariati sarà istituito un tavolo permanente sul diritto alla salute ed a Trebisacce, il sindaco continuerà a sgomita per veder riconosciuta la sentenza del Consiglio di Stato che ha sancito – ormai tre anni fa – la riapertura dell’ospedale “Chidichimo”.
In ogni “angolo” della Sibaritide, dove i Livelli Essenziali di Assistenza sono i più bassi d’Europa, insomma, la madre di tutte le questioni sembra essere quel servizio sanitario degno di un Paese civile. Perché da queste parti, non se ne parla, anche se sempre più di rado giunge una buona notizia, come nel caso di Anestesia e Rianimazione.
CARDIOLOGIA Un summit (fortemente incoraggiato anche dalle forze di opposizione in Consiglio) nello stabilimento ospedaliero di Rossano tenutosi nei giorni scorsi fra i tecnici dell’Asp e il sindaco Stasi (descritto più determinato che mai, nell’occasione), pare abbia fatto emergere una soluzione tampone per la chiusura della Cardiologia, l’unica per 220 mila abitanti, in attesa dei lavori che si dovrebbero comunque effettuare a breve per sistemare le carenze igienico-strutturali: il trasferimento del reparto dal secondo al quarto piano dell’ospedale, nei locali che prima erano della Chirurgia, traslocata al secondo. Nessuna “pezza”, invece per l’Utic, unità di terapia intensiva cardiologica che rimarrà dov’è in attesa della riapertura. Una “rentrée”, però, che probabilmente sarà in grande stile, perché a quanto pare il reparto non solo sarà risistemato ma anche potenziato, con quelle tanto chiacchierate emodinamica ed elettrofisiologia. L’Asp pare abbia assunto un impegno in tal senso. Nel frattempo, qualche cardiologo pare sia stato “cooptato” dal pronto soccorso per coprire i turni presso lo stabilimento ospedaliero di Corigliano.
ANESTESIA E RIANIMAZIONE Buone nuove arriveranno dal concorso che si terrà a Rossano il 13 dicembre prossimo, giorno programmato per la prova scritta (al mattino) e orale (nel pomeriggio). Il commissario Cotticelli ha autorizzato l’assunzione di dodici anestesisti per tutta l’Asp grazie al concorso bandito ormai più di un anno e mezzo fa. Pare siano trentuno le domande presentate anche se si mormora che i partecipanti saranno una diecina perché gli altri potrebbero, nel frattempo, aver trovato un’altra collocazione. Nonostante la buona nuova, si tratta comunque sempre di una pezza calda giacché l’Asp necessiterebbe di una trentina di anestesisti per mandare a regime tutte le Anestesie degli ospedali della provincia. Di positivo, però, la graduatoria che scaturirà dal concorso – alla bisogna fra pensionamenti e trasferimenti – potrà essere consultata per attingere altro personale in futuro.
CARIATI Contro il continuo depauperamento della struttura sanitaria cariatese, ma anche per «l’accanimento sull’ampliamento della discarica di Scala Coeli», il Movimento civico Cariati Unita, per sabato prossimo, ha convocato un tavolo permanente al quale ha invitato sindaci e amministratori, associazioni e cittadini sulle due grandi questioni, sanità e ambiente. Tra gli obiettivi, azioni di mobilitazione anche permanenti a difesa dei diritti essenziali.
TREBISACCE Con rinnovato spirito ottimista – intanto – sembra essere tornato da Roma il sindaco Franco Mundo, reduce dall’incontro col ministro della Salute.
«Roberto Speranza – ha spiegato il primo cittadino di Trebisacce – sull’ospedale Chidichimo di Trebisacce, ha evidenziato come il “caso” sia lo specchio fedele di una Regione incapace di garantire le necessarie cure sanitarie. È paradossale che di fronte a due provvedimenti, uno giudiziario e uno amministrativo, non si riesca a dare esecuzione da parte degli organi competenti, tra cui c’è anche il Ministero della salute. In proposito il ministro ha ascoltato con grande attenzione, e dopo aver acquisito tutta la documentazione, ha incaricato il proprio capo segreteria di seguire attentamente la vicenda del Chidichimo. Di certo non abbassiamo la guardia e continueremo senza sosta la nostra battaglia, portata avanti spesso in solitudine, ma senza mai scoraggiarci, perché la riapertura dell’ospedale è una questione di vita o di morte per tanti cittadini del territorio». (l.latella@corrierecal.it)

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