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“Mercante in Fiera” di Viapiana, allegro marketing territoriale per la Calabria

Al via al Centro polivalente per i Giovani la mostra che espone le 40 opere grafiche dedicate dall’artista alla regione e alla sua gente

Pubblicato il: 11/12/2019 – 23:40
“Mercante in Fiera” di Viapiana, allegro marketing territoriale per la Calabria

di Maria Rita Galati
CATANZARO Il sorriso di Luca Viapiana è un inno alla gioia. Luminoso come i colori delle 40 opere d’arte che espone al Centro Polivalente per i Giovani di Via Fontana Vecchia a Catanzaro. Quegli occhi intelligenti e quella vivacità creativa ci accompagnano in un viaggio “speciale” fatto di immagini non stereotipate di luoghi, usanze, ma anche simboli e richiami alle tradizioni che diventano un percorso interiore che va oltre l’opera grafica realizzata dal talentuoso artista catanzarese: è una occasione per trovare noi stessi, la nostra calabresità da tirare fuori con orgoglio e regalare al mondo. Dopo l’esperienza de “Il Mercante in Fiera Catanzarese”, il cofanetto Dal Negro lanciato nel 2014 e firmato Zatita Production, Viapiana regala nuove suggestioni nel percorso che rappresenta una nuova geografia emotiva in tutta la regione. Si tratta, in realtà, di una vera e propria operazione di marketing e design territoriale: una proporzione osmotica che vede l’opera stare al Gioco come lo spettatore alla sua Città. E così, tra le carte della nuova serie “Il Mercante in Fiera Calabrese” – l’esposizione, curata da Stefano Morelli, delle 40 opere grafiche che Luca Viapiana ha dedicato alla Calabria e alla sua gente – ci imbattiamo nella “Calabrisella”, personaggio liberamente ispirato alla “pacchiana” e la carta del “Santo”dedicata a San Francesco di Paola. E via di seguito con Il Cavaliere (Mattia Preti), La Regina (Loredana Bertè), Il Menestrello (Rino Gaetano), Il Maestro (Mimmo Rotella), L’Esteta (Gianni Versace), Il Campione (Rino Gattuso), La Mamma (Natuzza Evolo), La Voce (Mino Reitano). E ancora: “A Capu tosta”,“Le Comari”,“I Carbonai”, “L’Emigrante, Il Pacco (il fuorisede), U Pilu (la femminilità), La ‘Ndrangheta (ambientata sulla Salerno-Reggio Calabria dove due loschi figuri, all’interno di una piazzola di sosta, si scambiano una stretta di mano).Il tutto rivisitato in chiave pop mediante l’utilizzo di un registro cromatico unico: una comunicazione visiva a tinte piatte e ipercolorate, un linguaggio moderno e affascinante per far conoscere ai più giovani le bellezze della Calabria da cui troppo spesso in troppi vogliono scappare. «E lo fa – sottolinea il curatore Stefano Morelli – con lo spirito del poeta e dello scienziato, catalogando e sognando, vivisezionando la nostra regione alla ricerca di ciò che, in un territorio lontano da tutto e prima di tutto da se stesso, ci avvicini l’un l’altro, in cui possiamo riconoscerci non più come singolarità ma come popolo». Così, entrando dentro il percorso espositivo, come in un puzzle, ciascun visitatore potrà comporre, attraverso una serie di scene vive tramite cui l’autore racconta virtù, tesori ed ombre della sua terra, la propria visione di quell’identità regionale che affonda nel patrimonio umano di peculiarità e piccoli gesti in cui ciascuno possa riconoscersi. L’inaugurazione è stato un momento di grande festa per il Centro Polivalente di via Fontana vecchia che ha visto anche la partecipazione della maschera calabrese “Giangurgolo” animata dall’attore e regista Enzo Colacino. Alla serata inaugurale hanno preso parte il presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni, il vice sindaco e assessore alla Cultura, Ivan Cardamone, il responsabile amministrativo dell’assessorato regionale alla cultura Salvatore Bullotta, il consigliere regionale Sinibaldo Esposito e Claudio Falbo del Centro calabrese di Solidarietà, e Antonio Pintimalli. La serata è stata movimentata a suon di musica e ballate grazie alla partecipazione del laboratorio di tarantella del polivalente della maestra Francesca Oliverio. La mostra potrà essere visitata fino al 7 gennaio nella struttura gestita dal Centro Calabrese di Solidarietà, con la collaborazione de Il Caffè delle Arti. E’ presente nella sala espositiva un’opera del Maestro Saverio Rotundo, gentilmente prestata dalla famiglia dell’artista recentemente scomparso.

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